Teatro

Dizionario del teatro

Dizionario del teatro

La prima edizione di quest’opera risale al 1980 e da allora il testo ha rappresentato un’opera di riferimento per studiosi e appassionati di teatrologia. Non si tratta di un dizionario tecnico per addetti ai lavori, non vi si trovano termini specifici di scenotecnica, e non si tratta di una raccolta di nomi e date sugli autori e le opere; sono totalmente assenti anche i festival e i luoghi del teatro in Italia e nel mondo. Questo testo è un testo dedicato e confinato espressamente e dichiaratamente alla “cultura teatrale” in senso ampio cioè a quel sapere specificatamente legato all’ambito teatrale; il tema viene trattato considerandone gli elementi di conoscenza “culturale” di base per lo studio della scienza teatrale come fenomeno sociale antropologico, artistico e storico. Patrice Pavis si occupa di spiegare, con una terminologia chiara e sintetica, le “parole” in cui il teatro occidentale trova i suoi fondamenti. L’indice tematico del testo raggruppa i termini considerati dal dizionario in otto grandi categorie: la “drammaturgia” che esamina le parole dedicate all’azione teatrale e alle sue regole, il “testo” che affronta i concetti legati al discorso che sottende all’azione, l’”attore” che affronta gli argomenti sull’intrepretazione e sul personaggio, i “generi” che tratta delle diverse forme di espressione teatrale , la “messa in scena” legata alla creazione dello spettacolo, l’”estetica” con le questioni di valutazione critica, la “ricezione dello spettacolo” con l’analisi dello spettatore, la “semiologia” come riflessione sui segni teatrali. All’interno di queste “cornici” si profilano le definizioni in ordine alfabetico dei termini uno per uno. E allora seguono definizioni che privilegiano la sintesi sulla precisione di termini come “applauso”, o “atellane”, “comparse”, “grommelots”, “marionetta” , “opsis” e via di seguito fino a “teichoscopia” e “teatro-danza”. Da rilevare l’utilità della traduzione multilingue di ogni “voce” del dizionario in francese, inglese, tedesco e spagnolo, fondamentale per chi studia e lavora oggi nell’unione europea dove la circolazione dell’arte e della cultura è diventata un’esigenza quotidiana. Non si può definire questo dizionario un’opera che definisce il teatro dalla “A” alla “Z” non solo perchè l’ultimo termine considerato è “voce fuori campo” (un autore italiano del dizionario avrebbe forse inserito il termine “Zanni”!), ma anche perché l’opera appare eccessivamente divulgativa, almeno per chi ha studiato il teatro greco e latino in buon liceo ed ha una discreta cultura generale. Risulta uno strumento facile da consultare quando si ha bisogno di una definizione rapida e corrente di un termine ma non un testo di vero approfondimento o di conoscenza appropriata. Spesso un dizionario si sfoglia attirati anche dalla curiosità che le parole e le definizioni cesellate suscitano, ma questa lettura di Pavis non scalfisce se non la superficie della cultura teatrale. Si poteva fare di più, magari accostando alle voci la loro origine etimologica, magari andando oltre al significato primo ed immediato di un termine, magari inserendo termini più specifici come “tavolino” (riferito alle prove di lettura) o “corte” e “giardino” (riferiti al palco) o “passerella” ecc. Magari si poteva oltrepassare le 500 pagine di cui è composto il testo e farlo in due volumi, magari si poteva “sprovincializzare” l’opera de-francesizzandola e inserendo nell’elenco finale dei periodici di riferimento anche altre riviste europee e non solo quelle edite a Parigi. Dizionario Del Teatro Patrice Pavis Edizione Italiana a cura di Paolo Bosisio Editore Zanichelli Bologna 1998 Euro 41,00