Da vedere soprattutto per scoprire finalmente perché le donne vanno sempre in coppia in Toilette.
Esiste, propone il regista, altro luogo deputato a liberarsi di ogni trucco come la Toilette? “La Toilette diventa un posto ‘istituzionale’, ben caratterizzato da sue simboli: lo specchio, per guardarsi dentro, il wc, per liberarsi delle proprie paure”.
Così, il regista Gianfranco Nullo racconta questa commedia tragicomica in due atti, libero adattamento del testo di Rodolfo Santana. Nella Toilette si muovono i personaggi della piéce. Donne che si raccontano e raccontano i loro ambienti, mettendo a nudo debolezze e sogni, certezze e amarezze.
Ecco che emergono la storia di un gay, sottile parete che divide i due sessi, capace di prendere il meglio di entrambi; la storia di un’opinionista televisiva abituata a mostrarsi superiore alla mediocrità del suo pubblico, ma che in toilette scopre di avere tutte le debolezze tipiche dei comuni mortali; e poi c’è la storia di Marisa, la custode della Toilette, quasi un’analista, disposta a comprendere e giustificare tutto, tranne ciò che impatta con i suoi pregiudizi.
Storie semplici, storie fuori dal comune. Sedici in tutto, con un cast che annovera, tra gli altri Terry Schiavo e la mitica Xena Zupanic.
I costumi sono di Beatrice Ruffini, le scenografie di Raf Mazzone.
Lo spettacolo sostiene l’Associazione Aidel, che supporta i malati da delezione del cromosoma 22, e le loro famiglie.
Esiste, propone il regista, altro luogo deputato a liberarsi di ogni trucco come la Toilette? “La Toilette diventa un posto ‘istituzionale’, ben caratterizzato da sue simboli: lo specchio, per guardarsi dentro, il wc, per liberarsi delle proprie paure”.
Così, il regista Gianfranco Nullo racconta questa commedia tragicomica in due atti, libero adattamento del testo di Rodolfo Santana. Nella Toilette si muovono i personaggi della piéce. Donne che si raccontano e raccontano i loro ambienti, mettendo a nudo debolezze e sogni, certezze e amarezze.
Ecco che emergono la storia di un gay, sottile parete che divide i due sessi, capace di prendere il meglio di entrambi; la storia di un’opinionista televisiva abituata a mostrarsi superiore alla mediocrità del suo pubblico, ma che in toilette scopre di avere tutte le debolezze tipiche dei comuni mortali; e poi c’è la storia di Marisa, la custode della Toilette, quasi un’analista, disposta a comprendere e giustificare tutto, tranne ciò che impatta con i suoi pregiudizi.
Storie semplici, storie fuori dal comune. Sedici in tutto, con un cast che annovera, tra gli altri Terry Schiavo e la mitica Xena Zupanic.
I costumi sono di Beatrice Ruffini, le scenografie di Raf Mazzone.
Lo spettacolo sostiene l’Associazione Aidel, che supporta i malati da delezione del cromosoma 22, e le loro famiglie.