Il Concorso Internazionale, dal 18 marzo al 9 settembre 2016, è rivolto ad architetti e ingegneri e riguarda una struttura apribile e totalmente reversibile, nel rispetto dei vincoli.
Il Sindaco Flavio Tosi pare un Imperatore romano e ne ha ben donde. Desta scalpore l’avvio del progetto di cui si parla da almeno vent’anni, riguardante l’ideazione di un moderno velarium, protezione che nell’antichità schermava dal sole gli spettatori negli anfiteatri, mentre oggigiorno il peggiore nemico dell’Arena è la pioggia. Verona è universalmente nota non solo per gli amanti shakespeariani, ma anche per vantare il più grande Teatro lirico all’aperto del mondo: condizione di unicità che comporta un carico di suggestioni e problemi di ordine pratico.
Il Sovrintendente del Festival Lirico Francesco Girondini cita i turisti che partono in pullman dalla Germania e se ne tornano a casa con un nulla di fatto a causa di un banale acquazzone. Ma non si tratterebbe solo di migliorare la fruibilità e allungare il periodo di programmazione degli spettacoli, bensì di contrastare costi di manutenzione esorbitanti e salvaguardare un monumento che è patrimonio culturale nazionale. L’acqua si infiltra nei secolari marmi con effetti di dilavamento. Per i prossimi tre anni, grazie ad Art Bonus, è stata stanziata un’erogazione di 14 milioni di Euro per opere di consolidamento alla cavea, ai voltati, agli arcovoli e ai deambulatori. A tale cifra va ad aggiungersi la spesa di un’assicurazione anti-pioggia.
Questa la motivazione che ha portato a indire un Concorso Internazionale di idee per la copertura dell’Arena di Verona. “Prima di decidere se comperare o no un cavallo, bisogna guardarlo - previene pragmatico le critiche il Consigliere comunale Luca Fantoni - valuteremo le proposte, poi giudicheremo la fattibilità e l’impatto storico-artistico”. L’iniziativa è a costo zero per la Città, avendo trovato nell’imprenditore Sandro Veronesi del Gruppo Calzedonia uno sponsor disposto a investire 100 mila € per la gara, rivolta ad architetti e ingegneri per una struttura di copertura apribile e totalmente reversibile, nel rispetto dei vincoli archeologici, architettonici e ambientali. Il Bando, pubblicato nel sito del Comune di Verona, avrà la durata di sei mesi, dal 18 marzo 2016 con scadenza il 9 settembre dello stesso anno.
Al vincitore verranno assegnati 40 mila €, 20 mila al secondo classificato, 10 mila al terzo. I restanti 30 mila Euro sono stanziati per il lavori della giuria, che dovrà essere di altissimo profilo. Si auspica, ma non c’è nulla di stabilito, che i plastici possano venire esposti al Palazzo della Gran Guardia e sottoposti a una sorta di referendum popolare, per rispettare il ruolo socio-economico che riveste l’Arena per la cittadinanza e l’indotto.
L’idea è già stata illustrata al Ministro Dario Franceschini. Solo in una fase successiva, il progetto migliore verrebbe sottoposto ai vagli della Soprintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoantropologici e del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo. Un iter lungo che ora sarebbe prematuro quantificare, sia nella tempistica che nei costi di realizzazione, comunque rientranti nell’Art Bonus. Per il momento si intende esclusivamente verificare se esista la possibilità di agire e si mira alla visibilità internazionale derivante dall’operazione. “Anche in Italia - ha concluso il Sindaco Tosi - dobbiamo trovare il coraggio di accogliere le sfide per coniugare antico con moderno”.