Teatro

Enzo Moscato ed Isa Danieli: di nuovo insieme nel nome di Eduardo

Enzo Moscato ed Isa Danieli: di nuovo insieme nel nome di Eduardo

Sono in scena insieme, il 27, 28 e 29 settembre, in occasione della odierna edizione del “Napoli Teatro Festival Italia”, diretta da Luca De Fusco che, iniziata il 7 giugno, prosegue dal 25 al 30 settembre dopo una pausa estiva.
Isa Danieli ed Enzo Moscato sono gli interpreti di TA-KAI-TA (Eduardo per Eduardo) testo e regia di Enzo Moscato. Uno spettacolo atteso che vede di nuovo il sodalizio tra uno dei maggiori poeti e drammaturghi della odierna scena teatrale napoletana, di quella, per intenderci, che all'inizio degli anni '80 venne definita “nuova drammaturgia”, e una attrice che di questa forma teatrale innovativa ne è stata una delle principali muse. Pensiamo a testi quali “Ferdinando”, di Annibale Ruccello, “Bellavita Carolina” di Manlio Santanelli, appunto a “Trianon, “Luparella” di Enzo Moscato, interpretati magistralmente da Isa Danieli.
Ed è con Isa Danieli che iniziamo questa “chiacchierata” su questa nuova ed avvincente esperienza  e sull'universo teatro di cui è una protagonista indiscussa.


Signora Danieli lei ha avuto una lunga frequentazione con la drammaturgia napoletana moderna, in particolare con Annibale Ruccello ed Enzo Moscato. Di quest'ultimo ha interpretato Festa al celeste e nubile santuario, Trianon, Luparella, insieme come attori in Angeli all'inferno di Francesco Silvestri. Oggi questa nuova esperienza con lo spettacolo TA-KAI-TA (Eduardo per Eduardo), omaggio a Eduardo De Filippo, con cui lei ha avuto una lunga assiduità come attrice di punta della sua compagnia teatrale. Può parlarcene?
“Questo per me è uno spettacolo estremamente emozionante, continuamente mi porta con tutto il mio spirito, la mia anima verso Eduardo che mi ha insegnato tutto. Moscato riesce a fare uno spettacolo che è suo ma e anche molto molto vicino a Eduardo. Sembra un rito religioso, uno spettacolo oratorio composto da lettura, recitazione, musica. Per me è un costante dialogo con Eduardo. In esso ci sono i momenti di follia artistica di Moscato che adoro come attore e drammaturgo. Lui ha scritto questo testo per me e per lui, tutto ciò mi onora.”
Si parla di crisi a livello europeo, una crisi cosmica, direi, che non solo investe la parte economica della vita ma i valori della cultura, anche del teatro. Ritiene che il teatro è attraversato da questa crisi?
“Stiamo vivendo un brutto momento e se c'è una cosa che non esiste quasi più sono le lunghe tournée. Soltanto le grosse compagnie tipo quelle di Luca e Luigi De Filippo, Umberto Orsini, ad esempio, le fanno con teatro del loro repertorio ma la maggioranza degli attori di prosa non le fanno più e stanno molti mesi a casa senza lavoro. Ciò che mi deprime maggiormente e che tutti gli entusiasmi degli anni '70 in poi affrontando nuovi testi, nuovi autori, credendoci,  tutti i sacrifici fatti sono in maggioranza vanificati e si è tornati indietro, ci sono tante difficoltà. Ad esempio l'inverno scorso ho interpretato un testo di Ugo Chiti  l'Abissina con la sua compagnia Arca Azzurra Teatro molto bello che ha avuto successo, eppure lo spettacolo ha girato poco, non sono state molte le occasioni per poterlo rappresentare. In ogni caso io sono felice di quello che ho fatto fino ad oggi, delle mie scelte artistiche e voglio continuare ad affrontare testi nuovi e non di repertorio. La crisi c'è ed è sulla pelle di chi propone delle novità, ciò è vergognoso perché non diamo speranze ai giovani e alla mia età, con la mia esperienza mi sento di poterlo affermare in libertà. La mia carriera l'ho fatta, sono i giovani che devono affermarsi. Ad esempio mia nipote Luisa Amatucci ha presentato un testo all'ultimo festival di Benevento Città Spettacolo: “Caina”, diretta dal fratello Stefano Amatucci, un testo interessante e molto contemporaneo ma con pochissime possibilità di trovare altri spazi per essere rappresentato.”


Lei ha avuto una lunga e fertile carriera durante la quale ha interpretato una costellazione di ruoli femminili. Cosa le piacerebbe interpretare oggi?
“Non ho desideri precisi, adoro leggere i testi nuovi che mi propongono e se sono belli desidero metterli in scena. Spero di continuare a fare la nuova drammaturgia come quando ho iniziato con  Roberto De Simone, poi Santanelli, Ruccello, Moscato. Voglio portare avanti un teatro nuovo. Prima desideravo fare Medea ma oggi non m'interessa più. Oggi voglio interpretare i nuovi autori che spesso non sono valorizzati né protetti.”
Enzo Moscato autore e regista di TA-KAI-TA, è talento geniale del teatro napoletano moderno. Egli ha indagato e metaforizzato il ventre oscuro della città, quel mondo “di sotto” che poco si vede ma che c'è, trasformandolo in poetica teatrale con un linguaggio barocco e nello stesso tempo moderno,  spesso fatto di frammenti, sfumature e taglienti verità. Un vate del teatro moderno che ci racconta il cammino attraverso il quale è arrivato a  TA-KAI-TA.


“TA-KAI-TA - scrive nelle sue note di regia, non è un testo “da” ma “su” Eduardo De Filippo...Un periplo immaginario, fantastico...intorno ai pensieri e ai sentimenti – ante e post mortem – che possono avergli sfiorato, per un attimo l'anima e il cuore.” Può esplicitare questi concetti e la genesi primaria intorno all'idea di fare uno spettacolo su Eduardo?
“In tanti anni di scrittura teatrale mi sono avvicinato a diversi autori: Artaud, Di Giacomo, Ortese, Shakespeare ecc., scrivendo delle pièce dove, ad esempio, finisce il mio pensiero e comincia il loro. Oggi ho scelto Eduardo non perché sia di nuovo molto di moda. Su Eduardo c'è una grande aneddotica, anche stereotipata, che lo descrive feroce, cattivo. Io credo invece che fosse un uomo rigoroso. Quando morì Pasolini, ricordo – io ero giovane e seguì attraverso la televisione l'avvenimento - intervistarono Eduardo che oltre ad elogiare il poeta, l'artista, definì Pasolini un uomo molto buono e ciò mi colpì molto. A distanza di tanti anni mi è venuto in mente di rileggere la frase di Eduardo nella quale vi trovo, appunto, una grande bontà. Eduardo era rigoroso, come ho detto, ma aveva un rigore che si avvicinava alla bontà, attenzione non al buonismo. Partendo da questo spunto e dal fatto che lo stesso Eduardo  avrebbe dovuto girare un film con Pasolini sulla figura di San Paolo che si sarebbe chiamato "Ta Kai Ta" espressione che deriva dal greco antico e  significa “questo e quello”, ho iniziato ad elaborare la mia idea di spettacolo che non è un saggio di scienza su di lui ma un “delirio”, una passeggiata intorno e dentro la sua anima esercitando molto l'elemento fantastico. Sono vicino al Vico quando afferma che indagando sul reale si esercita l'immaginazione. Tra l'altro la fantasia per uno scrittore è uno strumento scientifico. Io mi sono servito della fantasia, della revérie per costruire questo che chiamo recital. Non abbiamo pretese di verità rivelate ma di ritrovare, tra l'altro, anche quel rigore di Eduardo, quella statura morale che spesso ha esercitato con durezza anche nei confronti di Napoli. Così questa è una performance a due voci:  il maschile e il femminile, il risaputo e il non risaputo, l'uomo noto e quello ignoto, questo e quello, per fare arrivare al pubblico un Eduardo meno oleografico di quello che spesso si è rappresentato. Un uomo buono, un poeta e i poeti devono essere buoni. Come Pasolini che aiutava i poeti più poveri, in difficoltà. Lo strumento fantastico è importante nello spettacolo: c'è una distanza rappresentata dal leggio e tutto e fatto con molto amore e rispetto.”


Nello spettacolo lei recita insieme a Isa Danieli che è stata una delle attrici di punta del teatro di Eduardo. Con Isa Danieli ha un rapporto artistico di lunga data può parlarne?
“Ho scelto Isa perchè tra le attrici di Eduardo è forse quella che per rigore gli è più vicina. Isa chiede molto rigore a se stessa e agli altri. Dovevo avvicinare un femminile contraddittorio, cioè anche intriso di maschile e Isa nell'interpretare si avvale anche di toni duri, taglienti, io invece mi avvalgo di quelli più persuasivi. Con Isa mi sembra di completare l'endiade eduardiana. Il testo, che ho stato scritto due anni fa, è stato in qualche punto tagliato e cambiato perché ho ascoltato da Isa tanti aneddoti che riguardano Eduardo. Anche quando ha lavorato con altri lei ha sempre avuto un rapporto costante con Eduardo. Nello spirito di questa ricerca ho ritrovato molto di quegli anni lontani. Nel testo parlo anche dei fratelli e su Titina, ad esempio, Isa mi ha raccontato che era molto mediatrice tra Eduardo e Peppino dato che che la vera contesa era tra loro due. Eduardo non andò al funerale di Peppino non perdonandogli mai tutte le rivelazioni sulla loro famiglia.”


Quest'inverno interpreterà De Pretore Vincenzo un famoso testo di Eduardo per la regia di Armando Pugliese. Come intende affrontare la piéce?
“ TA-KAI-TA è un mio delirio e non mi pongo limiti, qui invece la mia presenza è richiesta come attore con un regista come Armando Pugliese con cui ho un rapporto storico. Interpreterò la parte del tabaccaio che era di Eduardo, De Pretore sarà Ernesto Lama e la sua fidanzata sarà interpretata da Pietra Montecorvino. Nel cast vi sarà anche Enzo Gragnaniello. Sarà una versione discosta da quella eduardiana poiché vi sarà molta musica, si canterà. Io farò il ruolo che interpretò Eduardo con la mia pelle, la mia personalità ed è qui che ritorna la fantasia ed è così che si rinnova la tradizione, altrimenti è lettera morta. “