Voce recitante e due solisti: l'Associazione Alessandro Scarlatti porta nel palazzo Zevallos di Napoli il concerto Mauthausen 1915-18 per la rassegna I Suoni della Storia.
Il rapporto che l’uomo contemporaneo ha con la storia è spesso superficiale e contraddittorio. La difficoltà, in particolare per le nuove generazioni, ad accostarsi ai temi drammatici del Novecento e cioè la guerra, l’olocausto ed i problemi d’una ricostruzione in Europa, sono percepibili in ogni famiglia e nei diversi istituti scolastici ad ogni grado. Il tentativo di riproporre tali tematiche all’interno d’una rassegna musicale dedicata alla scomparsa di E. Granados che perse la vita proprio durante la prima Guerra Mondiale è quindi cosa lodevole di per sé.
L’Associazione Alessandro Scarlatti ha portato nel palazzo Zevallos di Napoli il concerto Mauthausen 1915-18, interessante spettacolo musicale per voce recitante e due solisti organizzato per la rassegna I Suoni della Storia. Il concerto, concepito come un reading, ha stupito il pubblico per i drammatici eventi evocati e la “leggerezza” con cui i bravi artisti sono riusciti a renderli in forma di spettacolo. Il lavoro si è avvalso della collaborazione di Beniamino Cuomo, grazie alle cui ricerche si è riusciti a ricostruire la vicenda dell’ elettricista Paolo Modugno, impegnato sul sommergibile Medusa, ed è stato scandito dall’esecuzione di note melodie napoletane oltre ad alcune arie che erano eseguite proprio dalla banda di Mauthausen, luogo in cui fu detenuto Modugno sino al 1918. Gli orrori della guerra e la squallida vita del campo di concentramento riappaiono dinnanzi ai nostri occhi grazie alla voce del bravo Enzo Salomone che con toni caldi e ipnotici ci riporta a quegli anni lontani rendendo realistici il dolore e la gioia che alternativamente traspaiono dalle pagine del diario di Modugno.
Le melodie di MinimoEnsemble, duo composto dal chitarrista e compositore Antonio Grande e dal contralto Daniela del Monaco, a tratti fascia la narrazione ma più volte si intervalla al “parlato” costituendo veri e propri momenti particolari del concerto che hanno catalizzato in più punti l’attenzione del pubblico. Nel complesso lo spettacolo risulta di grande interesse artistico ed i musicisti, unitamente ad Enzo Salomone, sono riusciti a creare momenti di grande tensione lirica, reinterpretando alcuni classici con notevole equilibrio ed espressività.
Da segnalare sicuramente le rielaborazioni per chitarra e voce di contralto di A. Grande, la revisione delle celebri partiture è stata realizzata nel segno e nel rispetto della più pura tradizione partenopea. Notevole inoltre si è dimostrato il contributo di Daniela del Monaco allo spettacolo, le sue doti canore si sono ben fuse con l’innata capacità recitativa dando un giusto ritmo all’alternarsi di suono e recitazione. Il pubblico in sala ha apprezzato molto il concerto sia per l’originalità del progetto che per l’esecuzione di molte canzoni note ai più, ed ha obbligato il trio a due bis fra gli applausi e l’entusiasmo sincero degli spettatori. Fra i brani proposti sono sicuramente da ricordare il “Valzer Mauthausen“ per chitarra sola, l’intensa ed inusuale interpretazione di “o sole mio“ e l’originalissima “Serenata del cuoco” di E. A. Mario interpretata con grande scioltezza ed ironia da Daniela del Monaco.