Arriva al Teatro Alighieri L’ingegner Gadda va alla guerra (o della tragica istoria di Amleto Pirobutirro), lavoro col quale Fabrizio Gifuni ha vinto due Premi Ubu 2010 come miglior spettacolo dell’anno e come miglior attore.
La Stagione di Prosa 2011/2012 - curata da Ravenna Teatro / Teatro delle Albe in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Ravenna – si chiude con L’ingegner Gadda va alla guerra (o della tragica istoria di Amleto Pirobutirro), pluripremiato spettacolo nato da un’idea di Fabrizio Gifuni e realizzato con la regia di Giuseppe Bertolucci, in scena da mercoledì 28 a sabato 31 marzo alle ore 20.30 al Teatro Alighieri.
Dopo aver ripercorso la modernità degli Scritti corsari di Pier Paolo Pasolini attraverso la poesia di Giorgio Somalvico in ’Na specie de cadavere lunghissimo, l’affermato attore, spesso impegnato nel cinema e nella fiction televisiva, Fabrizio Gifuni e il regista e sceneggiatore Giuseppe Bertolucci tornano a lavorare insieme. La coppia artistica guarda ora a un altro autore fondamentale della cultura italiana novecentesca, il genio amaro e tragicomico di Carlo Emilio Gadda, cercando nella vita di questo ingegnere, suo malgrado appartenente alla buona borghesia milanese, un’ipotetica figura tragica shakespeariana, un Amleto costretto a fingersi folle per salvarsi da un mondo che gli è irrimediabilmente estraneo. L’ossatura amletica che avvicina il principe di Danimarca al protagonista de La cognizione del dolore, Gonzalo Pirobutirro, alter-ego dello scrittore, sostiene un monologo che incrocia i testi di Carlo Emilio Gadda con la più famosa opera di Shakespeare.
Lo spettacolo – prodotto da Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti – è suddiviso in due parti, dove la prima, dal titolo il Giornale di guerra e di prigionia, è costruita sui diari dell'autore, sottotenente della milizia territoriale – arma di fanteria, V reggimento Alpini – durante la prima Guerra mondiale; e la seconda si basa su Eros e Priapo, una sorta di saggio tragicomico sulle motivazioni psicologiche profonde che permisero al fascismo di durare vent’anni.
Scritto come un diario e senza un preciso impianto letterario, il Giornale di guerra e di prigionia è una denuncia forte e amara dell'incompetenza con cui era stato condotto il conflitto e del conseguente degrado della vita. “È come se in quelle pagine – dice il protagonista e autore del monologo Gifuni - fosse racchiusa la ferita originaria alla base della scrittura di Gadda; in fondo al pozzo nero della tragedia più cupa lo scrittore milanese, quasi un automa sopravvissuto a se stesso, trova la miniera della sua arte futura, capendo che l’unico modo per sopravvivere alla ‘morte in vita’ è scatenare la lingua e inventare altri mondi, altre vite”. La cadenza lombarda del soldato al fronte si trasforma poi nella grottesca invenzione di un fiorentino cinquecentesco: questa è la lingua con cui Gadda scrisse il pamphlet Eros e Priapo, una dissacrante analisi delle doti amatorie del Cuce, cioè il duce Mussolini, un poemetto nella forma di referto medico sulla psicopatologia erotica di Mussolini e sull’attrazione periodica che il popolo italiano prova verso figure affette da delirio narcisistico.
Gifuni – attorno al quale Bertolucci costruisce una ragnatela fitta di rimandi e di azioni – si muove in un ingranaggio drammaturgico dal ritmo incalzante, indomabile e irrequieto come un moderno mattatore, capace di padroneggiare le proprie corde interpretative sia sul piano fisico che vocale.
L’ingegner Gadda va alla guerra – vincitore di due Premi Ubu 2010 (come miglior spettacolo dell’anno e come miglior attore) – fa parte anche del programma sulla scena contemporanea Nobodaddy e di quello dell’iniziativa dal titolo Compagnia di giro (all’interno di Anno Solare), a cura della direzione artistica del Festival di Santarcangelo, che lo ha scelto tra i cinque spettacoli da vedere per il proprio pubblico organizzato col pullman (www.santarcangelofestival.com).
Fabrizio Gifuni è ideatore e interprete degli spettacoli ‘Na specie de cadavere lunghissimo per il quale ha ottenuto il premio Hystrio e il Golden Graal, Non fate troppi pettegolezzi (drammaturgia originale su testi di Cesare Pavese), L'ingegner Gadda va alla guerra e I Kiss your hands-catalogo semiserio delle lettere mozartiane, con Sonia Bergamasco e i musicisti Danilo Rea, Rita Marcotulli, Gianluigi Trovesi e Paolo Damiani. Per la televisione ha vestito i panni di Alcide De Gasperi, Papa Paolo VI e Franco Basaglia mentre sul grande schermo è stato protagonista di film quali La meglio gioventù di Marco Tullio Giordana e La ragazza del lago di Andrea Molaioli.
Il consueto incontro con la compagnia avrà luogo sabato 31 marzo alle ore 17 alla sala A. Corelli del Teatro Alighieri e vedrà la partecipazione di Fabrizio Gifuni, Marco Belpoliti (scrittore, saggista e direttore della rivista doppiozero.com) e del direttore artistico di Ravenna Teatro Marco Martinelli. Giovedì 29 marzo alle 17 la Libreria Dante di Longo, via Diaz 39 ospiterà la presentazione del libro Gadda e Pasolini: antibiografia di una nazione di Fabrizio Gifuni e Giuseppe Bertolucci (ed. minimum fax Roma) con Fabrizio Gifuni, a cura di Claudia Sebastiana Nobili.
I biglietti per lo spettacolo possono essere acquistati presso la biglietteria del Teatro Alighieri, via Mariani 2, Ravenna, telefono 0544 249244 (orario di apertura: feriali dalle 10 alle 13, giovedì dalle 16 alle 18 e da un’ora prima della rappresentazione), presso le agenzie e le filiali della Cassa di Risparmio di Ravenna e IAT di Ravenna. Informazioni presso Ravenna Teatro, via di Roma 39, Ravenna, tel. 0544 36239.