Teatro

Festival delle Colline Torinesi: migrazioni contemporanee e viaggi della mente

Festival delle Colline Torinesi 2018
Festival delle Colline Torinesi 2018

Dal primo al 22 giugno a Torino, Moncalieri e Collegno, un cartellone di ventitré spettacoli per riflettere sul tema del viaggio

Dal primo al 22 giugno si svolgerà la ventitreesima edizione di Torino Creazione Contemporanea - Festival delle Colline Torinesi. Il programma propone 23 spettacoli, con otto prime nazionali e appuntamenti internazionali di rilievo con una rinnovata attenzione alla drammaturgia contemporanea.

“Fluctus è una parola latina che significa onda. Come le onde del mare che sospingono verso l’Europa migliaia di profughi africani, o li respingono o li inghiottono durante pericolose e assurde traversate. Il termine è anche utilizzato per indicare strutture geologiche ondulate. Non è sbagliato pensare che le comunità contemporanee – compresa quella italiana – siano segnate, come le rocce, da queste ondate di nomadismo. L’identità europea è stata modificata profondamente dalla presenza di tanti viaggiatori e lo sarà in futuro. Essi non sono un mondo a parte, ma una parte del nostro mondo”. Con queste parole, Sergio Ariotti, direttore del festival insieme con Isabella Lagattolla, ha introdotto il tema di quest’anno: il viaggio in tutte le sue declinazioni.



Alice Raffaelli – “Stabat Mater”

Le declinazioni del viaggio

Alcuni spettacoli, infatti, riflettono sulle migrazioni storiche o contemporanee, altri sui viaggi della mente; alcuni sul percorso verso la definizione di un’identità sessuale, altri sul flusso di memoria e di esperienze intergenerazionali.
Il rapporto fra le generazioni e i sessi caratterizza l’evento di apertura, la Trilogia dell’identità di Liv Ferracchiati: tre spettacoli presentati nella stessa serata (”Peter Pan guarda sotto le gonne”, ”Stabat Mater”, ”Un eschimese in Amazzonia”), che indagano sulla percezione di sé nel contesto familiare e sociale.

Il confronto (o lo scontro) tra culture è affrontato dagli spettacoli ”Causa di beatificazione”, di Massimo Sgorbani e ”Ritratto di donna araba che guarda il mare”, di Davide Carnevali. Nel programma sono presenti numerosi spunti letterari riferiti o riferiti alla drammaturgia classica: ”Giulio Cesare. Pezzi staccati”, spettacolo-installazione di Romeo Castellucci alla Fondazione Merz; ”Platonov/commedia senza padri”, esito di un percorso biennale sulla produzione cechoviana, compiuto dalla compagnia Il Mulino di Amleto; ”Dickinson’s Walk”, spettacolo itinerante di Renato Cuoocolo e Roberta Bosetti; ”I libri di Oz”, serata a soggetto a cura di Chiara Lagani.



”Macbettu”

Il migliore spettacolo del 2017

In cartellone anche il Premio Ubu per il migliore spettacolo 2017: ”Macbettu”, il Macbeth recitato in sardo da soli uomini, come vuole la tradizione del teatro elisabettiano. Come da tradizione il festival accompagna l’esordio di molti giovani autori: Jacopo Squizzato con il suo ”Nicola Tesla”, un ritratto del grande e sfortunato scienziato serbo che ha posto le basi di alcune delle più importanti innovazioni degli ultimi due secoli, dalla comunicazione senza fili alla moderna elettricità; Simone Carella, vincitore del premio InediTO Colline di Torino con ”Artemy”; Caterina Mochi Sismondi, che contamina teatro e circo contemporaneo con ”Bird”.

Da quest’anno, inoltre, il Festival delle Colline Torinesi e la Fondazione TPE, diretta da Valter Malosti, si affiancano per sviluppare una politica di valorizzazione della nuova scena teatrale, lavorando insieme per favorire la creazione e la contaminazione tra le arti, per presentare i protagonisti emergenti del teatro italiano e straniero: una missione comune legata alla scoperta e alla tutela di giovani creativi, anche sul territorio locale, supportandone l’affermazione.