Ha preso il via il 18 ottobre scorso la quindicesima edizione di Crisalide, Festival organizzato da Masque Teatro presso l’Ex Filanda di Forlì.
Nove compagnie in scena, sette studiosi a presentare e incontrare gli artisti, sei giorni di attività per una rassegna che unisce al suo interno performance, spettacoli, concerti, incontri, esposizioni e proiezioni.
Lavori assai differenti costituiscono il corpo di Crisalide all’insegna della ricerca e del confronto. Con il titolo "Dissenso. Un taglio nel caos", l’edizione 2008 costruisce una panoramica attenta su compagnie giovani e su lavori particolarmente originali: il dissenso è anche questo, un teatro che non è più spazio artistico sottratto alla contingenza ma diventa luogo di una progettualità quasi clandestina, in rapporto dialettico con la realtà e la società contemporanee. L’obiettivo di Crisalide, fin dalla prima edizione, è proporre un nuovo modello culturale, creando un territorio in cui diversi pensieri possano coesistere: filosofi, scienziati, artisti abitano uno spazio proponendo le loro “irriducibili” visioni del mondo.
La sezione degli spettacoli parte con la danza di Cristina Rizzo: JUNGLE IN (18 ottobre) è il primo capitolo di un nuovo percorso creativo della coreografa e performer, che si concluderà nell´autunno 2009 sviluppandosi nella produzione di tre soli “a passaggio di mano”. Un lavoro su pensiero e immagine è invece quello alla base di Teatro del futuro di Snejanka Mihaylova (25 ottobre), che con questa performance interpreta il concetto stesso di teatro considerato limite estremo per provare a pensare l’impossibile. La danza come movimento puro caratterizza NN di Sonia Brunelli (23 ottobre), “un movimento che spazza via e impedisce il sorgere di un’individualità umana”. Una commistura di video, installazione e musica è invece la cifra distintiva di “end game…” degli Hotel Nuclear (23 ottobre), che prende spunto dai romanzi dello scrittore britannico James Graham Ballard ispirandosi alla pittura surrealista. Si passa poi alla danza poetica della memoria in Geynest under gore di Alessandra Cristiani (24 ottobre), che parte dalla desolazione di una Sarajevo bombardata per ricercare un essere umano nella sua matrice mitologica.
Un lavoro nomade sullo spazio è invece l’insediamento performativo Village Oblivia di Invernomuto (26 ottobre), che immagina un luogo (il Villaggio) e una durata (espansa, indeterminata) da abitare in diverse forme con ospiti e strumenti.
La sezione video/filmica vede le opere di Zapruder filmmakersgroup e Motus. Zapruder filmmakersgroup presenta PLETORA. Il dono (24 ottobre), dove si racconta il tempo perduto ricordato da un soldato in una trincea sotto i bombardamenti, e DAIMON.XXX(Trente) (24 ottobre), una successione di quadri sul tema dello stilleben o still-life ovvero della natura morta con ritratti animali o vegetali sospesi tra vita e morte.
Motus presenta Ics_note per un film (26 ottobre), un “non film” sul progetto Ics, che attraverso periferie e marginalità analizza la generazione x, protagonista solitaria di questa “non storia”.
Masque teatro, ideatori ed organizzatori del festival, sono in scena con un nuovo lavoro: Head VI (domenica 19), liberamente ispirato a Francis Bacon. Logica della sensazione di Gilles Deleuze. Lo spettacolo vede in scena una figura isolata che come un lottatore avrà a che fare di volta in volta con alcuni testimoni: un pianoforte smembrato, la testa di un corpo-maiale, una valigia sanguinante. Lo spazio scenico concepito da Masque interagisce fisicamente con l’attore, avvicinandosi e allontanandosi dal suo corpo come un dispositivo prospettico: la struttura diviene per lo spettatore uno strumento per “toccare con mano” la figura.
Il rapporto strettissimo tra fare artistico e pensiero viene declinato nel corso del Festival non solo attraverso gli spettacoli, ma in special modo grazie agli incontri che permettono al pubblico di entrare a contatto diretto con artisti invitati a dialogare con alcuni critici e studiosi: Fabio Acca, Lucia Amara, Silvia Bottiroli, Silvia Fanti, Raimondo Guarino e il gruppo Altre Velocità. Al filosofo francese Gilles Deleuze, che negli ultimi anni ha stimolato la progettualità di Crisalide e di Masque teatro, è dedicata la conferenza del docente di estetica Ubaldo Fadini.
La collaborazione con varie figure di critici e pensatori deriva dalla scelta della direzione artistica di intendere il festival come luogo di scambio e di ricerca costante, come spiega Lorenzo Bazzocchi di Masque teatro: “Crisalide è al tempo stesso un luogo di discussione e di azione e quindi di sospensione. La scelta di individuare figure che potessero accompagnare il lavoro di alcuni degli artisti invitati trova la sua giustificazione nel desiderio di intersecare piani diversi di approccio al fare-performativo e al fare-pensiero”.
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