Un'interessante mostra fotografica che nasce da un lungo lavoro di ricerca che ha portato al ritrovamento di 22 archivi fotografici privati, per un totale complessivo di oltre 2500 scatti, e di 18 archivi cartacei composti da lettere, cartoline e diari.
Da un immenso materiale originato da una lunga ricerca, sono state selezionate 100 fotografie amatoriali, riprodotte in grande formato, scattate da soldati senesi appassionati di fotografia durante i 41 mesi di conflitto che sono visibili al pubblico dal 29 ottobre 2016 -15 gennaio 2017 in Santa Maria della Scala a Siena.
Attraverso queste suggestive immagini è possibile riscontrare che non si tratta di veri e propri reportage ma di “racconti della guerra” illustrati da giovani senesi attraverso le loro macchine fotografiche. E’ stato possibile, inoltre, “isolare” le figure di 36 combattenti – dal boscaiolo al futuro generale, passando per tutti i gradi della scala sociale – che ha permesso di ottenere un quadro attendibile dei personaggi, sia per provenienza geografica che per estrazione sociale: aristocratici, borghesi, studenti universitari, artigiani e mezzadri. Dei trentasei soldati partiti per il fronte, sette muoiono in combattimento, per ferite o malattie; due sono congedati per le gravi offese fisiche subite e ventisette tornano alle loro case e ai loro affetti più o meno psicologicamente provati dall’esperienza bellica ma senza menomazioni. Indossati di nuovo gli abiti civili, gran parte di loro condurrà una vita anonima, il cui ricordo è rimasto confinato alla memoria degli eredi. Solo pochi conosceranno - talvolta in modo effimero, talvolta duraturo - onori, fama e celebrità. Tutti insieme ritornano oggi a raccontarci le storie di quel terribile e grandioso momento, autentico spartiacque della storia contemporanea.
La Grande Guerra - prima grande catastrofe del XX secolo - rivive nella documentazione fotografica, per la massima parte inedita, custodita dagli eredi dei trentasei giovani uomini di Siena e della sua provincia. Risultano assenti nelle immagini le crudeltà della guerra combattuta; ben presenti, invece, gli effetti dei combattimenti e dei devastanti bombardamenti di artiglieria, con i feriti, i corpi insepolti e le distruzioni arrecate all’ambiente e ai centri urbani. Un materiale eterogeneo e sorprendente, lontano dall’iconografia ufficiale e in grado di documentare tutti i fronti della guerra ‘15-18’, dal remoto scenario albanese al ben più conosciuto fronte dell’Isonzo fino al “fronte interno” di Siena e della sua provincia.
Come afferma Daniele Pitteri, Direttore del Complesso Museale Santa Maria della Scala: “È in questa straordinaria frattura, semantica e narrativa, che si condensa il senso di questa mostra che rimanda, per la prima volta, la rappresentazione della guerra allo sguardo dell’uomo. Di quei 36 uomini, partiti, con la loro passione, per un lungo viaggio nell’orrore”. La guerra rivive anche nei brani tratti dai diari, lettere, cartoline e memorie conservate da ufficiali e soldati. Questi testi affiancano le immagini nel percorso espositivo e restituiscono la complessa polifonia dei sentimenti maturati nelle trincee, nei ricoveri e nelle retrovie.
Ampliano la prospettiva dell’esposizione quindici dipinti di Giulio Aristide Sartorio - facenti parte dell’ampia collezione del Ministero degli Affari Esteri - realizzati tra il settembre 1917 e il giugno 1918 sulla base di scatti fotografici e di rapidi schizzi colti dall’autore sulla linea del fronte. Opere che conservano la freschezza e l’immediatezza dell’immagine fotografica da cui traggono origine.
La mostra, promossa dal Comune di Siena con il patrocinio del Comitato provinciale per il centenario della Prima Guerra Mondiale è corredata da un catalogo contenente oltre alle immagini, alcuni brevi saggi.
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