Un insolito spettattore accoglie il pubblico in sala, chioma bionda e posto riservato in prima fila: è Franco, il pesce rosso che ogni spettatore potrà decidere di adottare tornando a casa.
FRANCA MENTE è lo spettacolo con cui la compagnia di danza contemporanea DNA debutta nell'ambito del Napoli Fringe Festival, con una performance d'effetto dall'elevato valore artistico e performativo. Sei ballerini, performattori dalla grande preparazione tecnica e artistica, in perfetta sincronia e sintonia portano sulla scena il risultato di un interessante progetto artistico, ideato e coreografato da Elisa Pagani.
FRANCA MENTE è la narrazione di un viaggio a ritroso, l'esplorazione della natura animale e istintuale dell'essere umano in ogni suo aspetto attraverso la composizione e destrutturazione dei corpi. Il fil rouge che lega lo spettacolo è il sottile confine tra forma e sostanza, sovrastruttura e verità, azione e rivoluzione collettiva. Corpi come organismi unicellulari che si muovono, fluttuano, si fondono per creare forme di vita via via più complesse, si incontrano, si toccano, comunicano per poi decidere se proseguire insieme il viaggio o lasciarsi per un attimo o per sempre. Il sottile passaggio da individuo a coppia, da gruppo a collettività, è accompagnato da un ritmo crescente e incalzante, un susseguirsi di "performazioni" di grande impatto visivo ed emozionale, Questi corpi che osserviamo muoversi sulla scena potrebbero essere uomini, pesci, uccelli, esseri sovrannaturali fatti di sola materia, tutti indistintamente combattono col pesce rosso che alberga dentro se stessi, un pesce rosso metafora di un anima che spinge alla salvezza, alla sopravvivenza dinnazi all'evidenza che il mondo sta andando in una direzione sbagliata.
Il movimento che arriva al pubblico è lo scoppio di un big bang, un atto di creazione che coinvolge e colpisce, l'assenza di parole lascia spazio ad altri canali di comunicazione, un dialogo ancestrale tra cellule che rende chiaro il senso ultimo dello spettacolo, un senso intimo. Franco osserva la scena dalla sua ampolla, ma probabilmente il suo è un punto di vista privilegiato, probabilmente siamo noi a muoverci in un' ampolla, ad applaudire, osservare, nuotare e Franco semplicemente sta a li a ricordarci quanto siano labili i ruoli nella vita e come potrebbe cambiare il mondo se a essere chiusi in un boccia di vetro fossimo tutti noi. L'adozione del piccolo pesce rosso, proposta simpatica e provocatoria, può essere letta infine come un modo per dare continuità alla perfomance, per permettere a Franco di godere di altre scene e a noi tutti di riflettere e ascoltare il piccolo pece rosso che vive in noi.