Quasi al termine della lunga tournée iniziata nel febbraio 2011, arriva a L’Aquila “Gaber se fosse Gaber”, spettacolo di e con Andrea Scanzi, dedicato al padre del teatro-canzone italiano a 10 anni dalla sua scomparsa.
Fortemente voluto dalla Fondazione Gaber, l’evento ha la formula dell’incontro-spettacolo, una specie di lezione con alternanza di ricordi personali legati a Giorgio Gaber, immagini e filmati anche inediti, commentati da Scanzi. Oltre a presentare l’artista a coloro che per questioni anagrafiche (Gaber è vissuto tra il 1939 e il 2003) non hanno potuto conoscerlo, si focalizza l’attenzione sulla figura scenica e sulla dimensione pubblica e privata del “Signor G”, cantante-autore-attore-regista meneghino, dagli anni ‘60 in poi.
Dalla vasta produzione dell’artista, Andrea Scanzi ha scelto di soffermarsi soprattutto sulla stagione del Teatro-Canzone che ha caratterizzato tre decenni della sua carriera, quando in collaborazione con Sandro Luporini cominciò a girare per i teatri d’Italia con l’intento di "buttare lì qualcosa". Interrogativi più che risposte. Ispirava a inseguire il dubbio e non la certezza, mettendo in discussione tutto e provocando il dibattito.
Suggestioni insieme esistenziali e ideologiche, sempre accompagnate dalla musica dal vivo, da una sua forte presenza scenica e da una sua originale capacità di comunicare insieme con la voce e con la mimica. Canzoni alternate a monologhi caratterizzati dalla lucidità profetica e dal gusto anarcoide per la provocazione. È stato questo il periodo di tanti celebri spettacoli: da “Il Signor G.” a “Io se fossi Gaber”, da “Il Teatro Canzone” a “Un’idiozia conquistata a fatica”. Una stagione punteggiata da canzoni come “Quando è moda è moda”, “Qualcuno era comunista” o “Io se fossi Dio” che, anticipando i tempi, fanno ancora oggi di Gaber un punto di riferimento per personaggi della politica, dello spettacolo, della cultura e del sociale quotidiano e che lo fanno ricordare tra i grandi artisti-intellettuali italiani del secondo dopo-guerra insieme a Pasolini e De André. Il Teatro-Canzone è, infatti, un teatro caratterizzato da quella continua e problematica invenzione del nuovo, che Scanzi ripercorre e racconta in circa 90 minuti di spettacolo.
Volto televisivo noto soprattutto agli spettatori di La7, l’aretino Andrea Scanzi (classe 1974) è giornalista e scrittore (il suo libro più recente, il nono, dal titolo “Non è tempo per noi. Quarantenni: una generazione in panchina” è uscito pochi giorni fa edito da Rizzoli). Laureatosi in Lettere con una tesi sui cantautori, ha iniziato a collaborare con "Il Mucchio Selvaggio", "Il Manifesto" e "L’Espresso", prima di approdare a "La Stampa" e poi al "Fatto quotidiano" e a "Micromega".
L’incontro-spettacolo presentato questa mattina in conferenza stampa, il primo di una serie di appuntamenti culturali che si svolgeranno nell’arco dei prossimi mesi, è a cura dell'Associazione "A.R.S. Suonoimmagine" (direttore artistico: Claudio Mastracci) e si terrà presso l’Università degli Studi dell’Aquila, nell’Aula Magna del Dipartimento di Scienze Umane (Viale Nizza, 14 – L’Aquila) mercoledì 27 novembre alle ore 21:00.
<< Questo primo appuntamento sarà per tutti l’occasione per conoscere, o ri-conoscere, l’acutezza, la profondità e l’eleganza del linguaggio di Gaber, che pur datato dal tempo, risulta sempre incredibilmente attuale. >> dice la Rettrice Paola Inverardi.
I biglietti sono in disponibili solo in prevendita, presso il bar “Punto Basilio” in Viale Nizza. Data l’esiguità dei posti si consiglia di affrettarsi.
Per info:
A.R.S. Associazione Ricerca Suonoimmagine
Tel.: 338.8060627 - 347.6283392
Sito web: https://www.suonoimmagine.it