Teatro

GENDER BENDER 2022: il Festival per riflettere su corpi e genere

Gender Bender Festival
Gender Bender Festival

In scena a Bologna la XX edizione del Gender Bender, il festival internazionale su corpi, relazioni e identità: in programma 60 appuntamenti, con artisti in arrivo da 25 Paesi del mondo.

Dal 9 al 22 settembre torna a Bologna la XX edizione del Gender Bender, il festival internazionale che intercetta e presenta le evoluzioni degli immaginari culturali e artistici contemporanei legati al corpo, alle identità di genere e all’orientamento sessuale.

Il festival, creato e diretto da Daniele Del Pozzo e ora in co-direzione con Mauro Meneghelli, si articola in proiezioni cinematografiche, spettacoli di danza e teatro, performance, mostre e installazioni di arti visive, incontri e convegni di letteratura, party notturni.

GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA

20 anni di Gender, 40 anni de Il Cassero LGBTI+ Center! 

Il 2022 è un anno speciale, perché si celebra un doppio anniversario: i 20 anni di Gender Bender International Festival e 40 anni de Il Cassero LGBTI+ Center di Bologna, primo spazio pubblico conquistato dal movimento omosessuale e di cui il festival è una delle espressioni più significative.

La ventesima edizione del Gender Bender rappresenta la tenacia e la longevità di questo festival, nonché la sua capacità di mettersi costantemente in discussione e reinventarsi continuamente in maniera creativa, riuscendo a ad essere sempre contemporaneo.

Daniele Del Pozzo


Dichiara Daniele Del Pozzo, direttore del festival insieme a Mauro Meneghelli: "È interessante osservare come temi e proposte di vent’anni fa suscitino oggi reazioni diverse. Questo ci dimostra che l’agire culturale può operare nel tempo una trasformazione sociale. È per questo che Gender Bender non è solo un festival, ma un laboratorio per gli immaginari del contemporaneo. Ed è anche una casa per quegli artisti che qui possono mettersi in dialogo con la comunità. Tutto questo ha permesso di trasformare positivamente la percezione della città come una città aperta e progressista”.

Un viaggio nelle identità, tra conflitti e dialogo intergenerazionale

14 giornate, 60 appuntamenti, 9 prime nazionali, 20 spettacoli di danza, 18 titoli cinematografici, 5 party, 4 progetti in rete. Il Festival attraversa l’intera città - con tappe in più di 10 location e si caratterizza per una forte vocazione interdisciplinare e un respiro internazionale. Sono in arrivo opere e artisti da Australia, Belgio, Brasile, Canada, Colombia, Francia, Germania, Giappone, Gran Bretagna, Israele, Italia, Macao, Madagascar, Malesia, Paesi Bassi, Romania, Singapore, Slovenia, Spagna, Svezia, Taiwan, Ungheria, Usa, Venezuela.

"Elisabeth gets her way" di Jan Martens 


Nella sezione Danza, tra gli ospiti confermati, torna il coreografo belga Jan Martens con la prima nazionale di Elisabeth gets her way, un poliedrico ritratto danzato della clavicembalista polacca Elisabeth Chojnacka. 

In prima nazionale anche AM I del coreografo israeliano Michael Getman: un solo creato appositamente per la straordinaria performer cinquantaquattrenne Talia Paz. Prima volta al festival, invece, per la coreografa francese di origini malgasce Soa Ratsifandrihana con il suo Groove, spettacolo in cui l’energia evocativa della musica guida i movimenti della performer.

uiz de Abreu


Grande attesa anche per O samba do crioulo doido, spettacolo creato dal coreografo brasiliano Luiz de Abreu e che lui stesso ha portato in scena per oltre un decennio. Diventato non vedente, de Abreu ha trasmesso la coreografia al giovane danzatore Calixto Neto, protagonista di questo nuovo allestimento

Per quanto riguarda la sezione Cinema, confermata la proiezione del film Stop Zemlia, opera prima della regista ucraina Kateryna Gornostai, insignita dell’Orso di cristallo alla Berlinale: l’ultimo film proiettato nelle sale di Kiev prima dei bombardamenti.


Prima assoluta per Clara, film della regista colombiana Aseneth Suarez Ruth, che apre le porte della sua biografia ed esplora il rapporto con sua madre Clara. Da segnalare anche Overtour, il documentario di Andrea Zanoli che racconta il percorso di ricerca artistica decennale della coreografa Silvia Gribaudi, con le donne over 60, in tutta Italia.

In programma anche ricche sezioni di incontri, nonché party a ingresso gratuito.