Teatro

Giovanni Poli, energia e intelligenza della Commedia dell'arte

Giovanni Poli
Giovanni Poli

L’Istituto per il Teatro e il Melodramma - Fondazione Giorgio Cini ricorda con un convegno Giovanni Poli, grande valorizzatore della tradizione della Commedia dell’Arte

Una settimana fa, il 25 e 26 ottobre, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma - Fondazione Giorgio Cini ha organizzato il convegno di studi Giovanni Poli. La scena dell'essenzialità, con studiosi ed esperti internazionali, per ricordare ed analizzare la vita e l'arte dell'artista veneto, ed in particolare la sua figura di grande riscopritore della tradizione della Commedia dell’Arte.

Formare gli attori, formare il pubblico

Due aspetti emergono con maggiore evidenza nell'avvicinarsi a Giovanni Poli: la figura di un uomo inserito nel mondo artistico della Venezia del dopoguerra, e la sua vocazione di maestro, di artista che per sua stessa vocazione formativa lavorò moltissimo coi ragazzi, con risultati importanti e perfino trascinanti quando si pensa alla creazione del gruppo teatrale all'interno dell'Università Ca' Foscari. Ma anche e forse soprattutto, alla creazione di un pubblico.

Giovanni Poli nasce a Crosara di Marostica, in provincia di Vicenza, il 2 luglio 1917. Comincia a fare teatro nel dopoguerra con il gruppo de “L’Arco” e con occhi spalancati sulle arti che si rinnovano in un periodo di grande apertura verso l'Europa da parte di tutti i settori. Un vero fronte delle arti insomma, nel quale egli si inserì anche con la formazione degli spettatori: nasceva l'idea del dibattito e della conversazione per superare l'indifferenza del pubblico, a partire proprio dalla fondazione del teatro ca' Foscari, dove gli studenti diventavano anche attori, fino poi a recuperare un'attività comune anche politica, ed aspetti teorici importanti come la luce dell'espressionismo, una chiave di lettura che voleva andare oltre la parola per farsi ritmo, gesto, ed atto teatrale.

Fra le numerose attività di Poli, ricordiamo anche la creazione di un concorso teatrale in cui i vincitori venivano scelti dagli spettatori, e le tante regie d'Opera che lo condussero a firmare la voce “regia lirica” nell'Enciclopedia della Musica dell'edizione Ricordi del 1962.
 

La Commedia degli Zanni, nella produzione del Teatro Ca’ Foscari al Teatro a l’Avogaria

Un biglietto da visita: La Commedia degli Zanni

Ma senza dubbio il suo spettacolo di eccellenza può considerarsi La Commedia degli Zanni, un lavoro stimolato anche dalla raccolta di canovacci di Vito Pandolfi, con cui vinse il premio per la migliore Regia al Festival des Théatres des Nations a Parigi nel 1960: un vero biglietto da visita che fece conoscere la grandezza della Commedia dell'Arte anche all'estero, grazie alle sue maschere sempre affamate ma inaffondabili e piene di energia, quelle in cui Poli riusciva ad unire elementi in apparenza inconciliabili come la tradizione del XVI secolo e le tensioni artistiche del tempo.

E un'edizione speciale di questo spettacolo è stata allestita proprio in occasione del convegno, a cura del figlio Stefano Poli e per la produzione del Teatro Ca’ Foscari a Santa Marta. Sul palco, giovani attori in collaborazione col Teatro a l’Avogaria, sede della scuola diretta dal 2009 dal figlio Stefano. Un modo per ricordare Giovanni Poli in maniera concreta, per tutto l'impegno che profuse nel costruire spazi e parole da affidare proprio ai giovani, come desiderava che si perpetuasse anche in futuro, quando diceva “Il mio sogno è uno solo, vedere l’Avogaria continuare nel tempo, oltre la mia persona”.