La storica sala di piazza San Babila, inaugurata dai fratelli De Filippo nel 1938, chiude definitivamente, dopo 84 anni di attività.
Negli stessi giorni in cui viene annunciata la chiusura del Teatro-i (leggi l’articolo) la vita culturale milanese subisce un altro duro colpo: lo storico Teatro Nuovo di piazza San Babila cessa l’attività, dopo 84 anni di passerelle, da quel lontano 22 dicembre 1938 in cui i fratelli De Filippo debuttarono con Ditegli sempre di sì e Natale in casa Cupiello.
GLI SPETTACOLI
IN SCENA IN ITALIA
Gestioni e visioni
La prima reazione sarà quella di pensare che la cultura sta perdendo i pezzi, che la chiusura di un teatro è sempre una grave perdita, ed è vero. Ma bisogna anche chiedersi cosa sia accaduto e quale sia stata la gestione che ha portato a questo risultato. Pochi se lo domandano, perché è difficile avere risposte sulla gestione e sull'organizzazione tecnica di un teatro. Ad esempio, una situazione che non sembra molto diversa è accaduta al Teatro Eliseo di Roma, il quale ha chiuso l'attività proprio nel periodo pandemico. Il Teatro Nuovo è un teatro privato, gestito dalla ELLEVISPETTACOLI srl di Lorenzo Vitali, la quale, come spesso accade nel settore privato, tiene nel debito conto l'obiettivo del profitto oltre che l'aspetto culturale e promozionale.
La società aveva già avuto diversi problemi prima della pandemia, un evento imprevedibile che però non ha messo in ginocchio tutti i teatri. Anzi, molti di loro hanno ricevuto "rimborsi" anche spropositati e a fondo perduto, su cui non c'era alcun obbligo di investimento o spesa. In questo caso, alla ELLEVISPETTACOLI srl, allora gestore del teatro milanese, erano stati assegnati 224.478,69 €, (qui potete leggere l'entità dei contributi ricevuti dai teatri privati nel 2020) senza che il Teatro Nuovo fosse mai stato riaperto stabilmente dall’inizio della pandemia (così come all'Eliseo di Roma, dopo gli 8.000.000 ricevuti nel 2018, sono stati assegnati altri 705.228,63 €, nonostante fosse già chiuso).
E' sempre utile e interessante mettere insieme tutti i dati, artistici e non, per valutare e analizzare in maniera più completa e trasparente i motivi e le cause, anche ulteriori, che possono essersi sommate e che hanno portato alla chiusura definitiva di un teatro.
84 anni tra commedie, star internazionali e musical
Il primo direttore del Teatro Nuovo fu Remigio Paone: a partire dal dopoguerra, Totò divenne ospite fisso della sala di piazza San Babila e ci furono anche le grandi ospitalità della Comèdie Francaise e della compagnia dell'Old Vic di Londra, ma anche grandi star internazionali come Louis Armstrong e Maurice Chevalier. Con la sua società di produzione teatrale, Spettacoli Errepi, Paone contribuì al successo di personaggi, da Ugo Tognazzi a Renato Rascel, fino a Walter Chiari, Delia Scala e molti altri, esattamente come fecero Garinei & Giovannini, a Roma, con il Teatro Sistina.
Nel 1977 Remigio Paone morì e la guida passò a Franco Ghizzo, industriale e impresario innamorato del teatro, che ospitò in cartellone musical come Barnum e il debutto italiano di Grease (1997), con Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia. Dopo la morte di Ghizzo, nel 2004 la direzione passò alla moglie Gemma, che lo guidò con costante passione fino al 2013, quando la gestione è passata a Lorenzo Vitali, fino alla situazione attuale.
L’ultimo spettacolo ad aver calcato il palcoscenico di piazza San Babila è stato Forza venite gente, la commedia musicale sulla vita di San Francesco d’Assisi, che ha celebrato il proprio 40° anniversario nel dicembre dello scorso anno, quando l’attività del teatro si era già fermata da un anno e mezzo.
Ad oggi sul sito del Teatro Nuovo si legge "Si avvisa che il Teatro Nuovo rimarrà chiuso.
Per informazioni scrivere a: info@teatronuovo.it", pertanto in assenza di ulteriori informazioni non resta che attendere eventuali sviluppi futuri.
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