Teatro

Grandi autori e interpreti nella nuova stagione dell'Arena del Sole di Bologna

Grandi autori e interpreti nella nuova stagione dell'Arena del Sole di Bologna

Anche l'Arena del Sole celebra i 40 di Fondazione ERT, proseguendo la linea di ricerca già tracciata negli ultimi anni e rendendo il pubblico protagonista attraverso una campagna fotografica realizzata da Luca Del Pia. In cartellone grandi autori (Pirandello, Camilleri) e interpreti (Lavia, Ovadia).

Al teatro Arena del Sole di Bologna è già  partito il countdown per la nuova stagione teatrale 2016/2017, che segna una ricorrenza davvero speciale: infatti,  Emilia Romagna Teatro Fondazione il prossimo anno compie 40 anni; inoltre, questa sarà l’ultima stagione all’Arena del Sole sotto la direzione artistica del veterano Pietro Valenti.

Il nuovo cartellone punta sulla qualità degli allestimenti, all’originalità delle trovate drammaturgiche e registiche, a tracciare una linea alternativa che ponga le basi del futuro del teatro Arena del Sole e l’obiettivo sul rapporto di quest’ultimo  con lo spettatore. “Una stagione teatrale che farà del bene alla città di Bologna e al pubblico”, afferma Valenti. Saranno numerose le iniziative collaterali e più intenso anche il rapporto tra teatro e scuola: “Occorre preparare i giovani a leggere quello che vedono, cercando di superare ogni tipologia di atteggiamento fruitivo passivo”, continua Valenti.

Tra produzioni e coproduzioni, si passa da allestimenti più legati alla tradizione del testo teatrale, ad altri con un forte imprinting di ricerca. Pensiamo per esempio all’appuntamento con la drammaturgia di Vittorio Franceschi e la regia di Marco Sciaccaluga nello spettacolo L’Esecuzione, o a quello con Franco Scaldati con L’Assassina; o ancora il progetto Cospiratori, ovvero prima della pensione, con la regia di Elena Bucci e Marco Sgrosso. Interessante il dialogo con la Russia nella produzione dello spettacolo Delitto e castigo di Fedor Dostoevskij, con adattamento e regia di Konstantin Bogolomov regista moscovita emergente.

Tornano i grandi nomi del teatro italiano, Pier Paolo Pasolini, Eduardo De Filippo Luigi Pirandello, con le regie di Valerio Binasco con lo spettacolo Porcile, di Antonio Latella con Natale in casa Cupiello e Luca De Filippo  con Non ti pago, di Gabriele Lavia con L’uomo dal fiore in bocca. Tra le produzioni, lo spettacolo Allarmi! con la regia di Davide Sacco e Agata Tomsic che debutterà nell’ambito di Festival Vie 2016  il prossimo ottobre e Il libro di Giobbe, con la regia di Pietro Babina.

Nel corso della conferenza stampa è di presentazione, è intervenuto Moni Ovadia, che ha introdotto lo spettacolo Il Casellante, tratto da un testo di Andrea Camilleri, con la regia di Giuseppe Dipasquale. Una messa in scena che delinea i tratti della Sicilia degli anni Quaranta.  Molto interessante è il lavoro sul testo e sul linguaggio: Camilleri, paragonato dall’attore ai giganti della letteratura come James Joyce, è creatore di lingue inventate che hanno lo spessore di lingue letterarie con una teatralità intrinseca.

Andrà anche in scena il nuovo lavoro firmato da Romeo Castellucci, La democrazia in America, ispirato all’omonimo libro di Alexis de Tocqueville sul tema della democrazia vista dagli occhi di un giovane europeo. Non trascurabile la presenza della compagnia riminese Motus con lo spettacolo Alexis. Una tragedia greca. Tra gli altri nomi in cartellone, Ascanio Celestini con lo spettacolo Laika, dove un Gesù insolito si pone quesiti esistenziali dentro un appartamento di periferia; Stefano Bollani, interprete del nuovo spettacolo Wonderland.

La danza schiera titoli come Empty Moves di Angelin Preljocaj, in collaborazione con Fondazione Teatro Comunale di Bologna, e “Gala” del coreografo francese Jerome Bel (coproduzione) che prediligerà il concetto di una danza collettiva.

In chiusura di conferenza, Valenti ha fatto importanti considerazioni, quali incentivare l’imprevedibilità della stagione sul modello del teatro berlinese; incrementare l’integrazione di culture diverse anche a teatro, pensandolo come undono da consegnare al pubblico.