Teatro

I 60 anni del PICCOLO TEATRO

I 60 anni del PICCOLO TEATRO

Non sono rimasti forse in molti a ricordare personalmente cosa accadde quando fu fondato il Piccolo Teatro a Milano nel 1947, in una città ancora fumante di rovine per la seconda guerra mondiale appena terminata. Chissà quanti avranno pensato se fosse davvero il caso di pensare al teatro, con tutte le ferite, le cicatrici e il caos che rendevano difficile ogni cosa. Eppure il sogno di Paolo Grassi e Giorgio Strehler, accompagnati per tutta la vita in teatro da una donna, Nina Ninchi, avrebbe aiutato la città a risollevarsi dai tormenti, offrendo serate di svago, di pensiero, di riflessione e allegria, come sempre sa fare il teatro. Prima ancora che si discutesse dell’utilità della cultura, i cittadini si accorsero che comunque il teatro fa bene, specie se è fatto bene. E Strehler ha sempre saputo farlo bene. Fu il primo a pretendere che il nuovo teatro di Milano fosse un’istituzione sostenuta dallo Stato e ancora oggi il Piccolo è riconosciuto come primo esempio di organizzazione stabile della scena in Italia. Grassi e Strehler erano poco più che ventenni e divennero entrambi direttori del Piccolo Teatro di via Rovelli, in un edificio dove fino a poco tempo prima i fascisti torturavano gli arrestati. Vi si potevano riunire circa 500 spettatori e sul piccolo palcoscenico veniva riversato tutto l’amore e la passione giovanile di chi tentava di uscire dagli incubi tragici della guerra e del fascismo con un cartellone internazionale e poetico. Per loro, era un teatro necessario. Con gli anni le cose sono migliorate, è nato il Teatro Studio e il grande Teatro voluto così tanto da Giorgio Strehler da prenderne il nome. Il celebre regista morì pochi giorni prima della sua inaugurazione ufficiale, nella notte di Natale del 1997. Aveva fatto in tempo a organizzare un funerale-evento per la morte del suo amico Paolo Grassi, che era diventato soprintendente alla Scala e a lui è stata intitolata la sede storica di via Rovello. Oggi il direttore è Sergio Escobar e i progetti artistici sono diretti da Luca Ronconi. Il 2 maggio, è stato inaugurato EuroLab, il nuovo spazio multimediale attrezzato con 2 postazioni computerizzate sulle quali il pubblico può visionare una serie di titoli storici e recenti, in streaming digitale e in catalogo video continuamente aggiornato, fra cui alcune rarità, come l’edizione del 1955 dell’Arlecchino con Marcello Moretti. I festeggiamenti dei 60 anni del Piccolo sono iniziati con una serie di eventi, tra cui la nomina di Ferruccio Soleri, che da 30 anni interpreta il ruolo di Arlecchino in tutto il mondo, ad ambasciatore UNICEF. Recite uniche, cast diversi ogni sera, ospiti d’eccezione, ecco cosa c’è da aspettarsi in questi giorni di celebrazioni. Il Concerto per Milano, lunedì 14 al Teatro Strehler, propone le musiche del grande Fiorenzo Carpi scritte per musicare gli spettacoli del grande regista. Si conclude così la 9° rassegna del Jazz al Piccolo, Orchestra Senza Confini. Attesa la partecipazione di Andrea Jonasson che fu l’unica moglie di Strehler, Ornella Vanoni, Valentina Cortese e Milva, tutte donne importanti al Piccolo Teatro in epoche diverse. Martedì 15 al Teatro Studio dalle 15 alle 24 gli allievi ed ex allievi della Scuola di Teatro presentano un Blob teatrale, con happening e improvvisazioni. Infine, il 17 maggio la Fondazione Corriere della Sera presenta il volume Milano in Piccolo, il Piccolo Teatro nelle pagine del Corriere della Sera, edito da Rizzoli a cura di Magda Poli, critico teatrale del quotidiano, in cui sono ricostrute le vicende del più importante teatro di prosa cittadino e nazionale. Intorno alle 17,30 parleranno Sergio Escobar, Gillo Dorfles e, tra gli altri, Paolo Rossi e Serena Sinigaglia, due artisti che il pubblico ha dimostrato di apprezzare in questa sede.