Exploit di musica leggera e calcio, crisi profonda nel settore cinematografico: il report annuale delle vendite al botteghino registra le tendenze del momento per gli eventi dal vivo.
Volume d’affari in costante espansione e parallela contrazione del numero di ingressi: l’apparente anomalia rilevata nell’Annuario dello Spettacolo Siae 2017, in riferimento al comparto degli eventi live, va riconsiderata alla luce della diminuzione complessiva dell’offerta in termini quantitativi, mentre il prezzo medio del biglietto continua a crescere. Un successo per gli operatori del settore che cela però una situazione in chiaroscuro, per cui a patire maggiormente sono gli esordienti di talento, per lo più privi di mezzi e sconosciuti al di fuori del pubblico degli appassionati.
Di contro, chi sceglie di assistere agli spettacoli è pure disposto a sostenere l’aggravio di costi, purché in cambio di certezze e nomi di acclarata fama: «Organizzatori sempre più professionali, investitori privati che credono nel mezzo spettacolo per diffondere il loro marchio, consumatori attenti e esigenti», -chiarisce il Presidente della SIAE Filippo Sugar- confermano «le potenzialità del comparto», ma i segnali positivi potranno concretizzarsi pienamente soltanto «dando voce ai nuovi autori, supportando le nostre produzioni, consentendo l’allargamento delle possibilità di fruizione degli spettacoli ad una più larga fascia di popolazione».
Numeri e primati dall’Annuario SIAE 2017
Mentre sale cinematografiche e teatri tendono purtroppo a spopolarsi (come dimenticare la performance a zero spettatori di Giovanni Mongiano?), è il tifo calcistico a colmare gli stadi, alla pari dei mega-concerti rock. Straordinario, in tal senso, il consenso di pubblico riportato dall’esibizione di Vasco Rossi a Modena l’1 luglio 2017 (record mondiale con 225.173 ingressi), un evento cult che ha visto la SIAE impegnata in prima linea come partner tecnico a contrasto degli illeciti da bagarinaggio online (secondary ticketing).
Aumenta inoltre l’interesse del pubblico per l’attività concertistica in ogni sua forma, si rafforza il genere lirico con un incremento del numero di spettacoli (+8,68 %) e conserva il primato l’attività di ballo e concertini, seppure con un lieve calo fisiologico conseguente ad una lunga fase di crescita. Godono di buona/ ottima salute pure le attrazioni dello spettacolo viaggiante (+10,37% di ingressi), le attività di mostre ed esposizioni, nonché quelle riferibili ad una pluralità di generi, ultima voce del macro-aggregato SIAE «per eventi»: una catalogazione analitica, censuaria e dunque esaustiva dei trend economici di settore, strumento prezioso in vista di politiche culturali mirate.
Incassi e qualità, un connubio non scontato
Le classifiche del capitolo «utilizzazione delle opere» vedono l’affermazione del teatro brillante, con una prevalenza di musical (inarrivabile la prima posizione di Notre Dame de Paris con 243.449 spettatori) e spettacoli comici o per famiglie, laddove 14 milioni di spettatori abbandonano il cinema in quello che il Direttore SIAE Gaetano Blandini ha definito «l’anno degli eccessi».
A ben vedere, le nude cifre descrivono un pubblico talvolta limitato da diffuse ristrettezze economiche o pesantemente influenzato da dettami mediatici, ma comunque aperto all’innovazione, attratto dal semplice divertimento oppure da artisti e luoghi d’eccellenza: lo confermano, ad esempio, le imponenti preferenze accordate all’Arena di Verona, i cui allestimenti lirici occupano da soli le prime sei posizioni nella hit parade degli ingressi, dominata dal memorabile Nabucco 2017 (quasi 95.000 le presenze).
La complessità del quadro, dinanzi a meccanismi di mercato dalla forza soverchiante, non permette di intuire con facilità possibili evoluzioni, lasciando inevasi molti interrogativi, a cominciare dal destino delle tante piccole o medie produzioni nostrane, enorme risorsa creativa giocoforza relegata ai margini dello star system.