Teatro

'I riverberi del corpo' in dodici serate, tra teatro e 'acqua'

'I riverberi del corpo' in dodici serate, tra teatro e 'acqua'

Tra teatro, performance, danza e arti visive, la rassegna dal 1 al 12 luglio si snoda in un percorso che coinvolge non solo gli spazi del Teatro Franco Parenti ma anche, sebbene in minima parte, i nuovi spazi in ristrutturazione dell'ex piscina Caimi, indagando il tema del corpo in forma interdisciplinare, con il sostegno della Fondazione Cariplo.

E’ solo la prima tappa di una serie di eventi che cominceranno ad “abitare” le sale della Palazzina, quella de “I Riverberi del corpo”,  ambienti che saranno dedicati alle arti visive e alla ricerca sui nuovi linguaggi della scena. Difatti, nei nuovi spazi della palazzina di via Botta il pubblico incontrerà il lavoro di diversi artisti visivi: le pitture di Nicolò Bruno e Danilo Buccella dedicate al corpo, i video di Anna Franceschini, gli assemblage d’ispirazione classica di Tomaso De Luca, una serie fotografica della performer Laura Cionci sul corpo sospeso e una selezione di lavori di Cecilie Hjelvik Andersen, Luca De Leva, Alessia Panfili e Alessandra Atzori.
Il progetto consentirà quindi a pubblico e opere di abitare e popolare stanze misteriose dai muri scrostati e dalle pavimentazioni irregolari, luoghi carichi di memoria e di energia, pregni di passato ma proiettati nei riverberi del corpo verso il nuovo e il futuro. Il percorso prosegue poi con la performance Sarai della compagnia Fattoria Vittadini, in cui la giovane coreografa Francesca Penzo danza col padre Roberto in un confronto/scontro silenzioso e poetico tra generazioni.


Negli spazi interni del Teatro Franco Parenti, invece, Benedetto Sicca e Riccardo Olivier dirigono Giacomo Ferrau e Libero Stelluti nella seconda tappa del progetto Viaggio, una performance che ha per protagonisti una coppia di uomini che si interroga, e interroga il pubblico, sul tema della dipendenza e della separazione dall’altro. Ma non finisce qui. Dall’1 al 5 luglio Valentina Picello, diretta da Filippo Renda è Alice - una donna, non un personaggio fiabesco - che smaschera, in modo quasi eroico, patetici e ridicoli uomini: fingendosi protettori, si rivelano soltanto squallide piovre. Mentre, dal 7 al 12 luglio, Annagaia Marchioro porta in scena un frammento ispirato all’omonimo romanzo di Amelie Nothomb Biografia della fame.
La compagnia Atopos, diretta da Marcela Serli, alterna performances, coreografie, monologhi e interviste al pubblico sul tema dell’identità di genere, e più ampiamente sul tema della definizione di sé e dell’accettazione della propria identità sessuale e del proprio corpo. La compagnia Kokoschka Revival porta in scena il corpo di Lars Von Trier in Lars, biografia esplosa e visionaria del regista danese in cui attori e sculture di scena sono gli strumenti di rappresentazione scelti dalla giovane regista Ana Shametaj. Per finire, Siegfried di Francesco Marilungo: un assolo ideato e interpretato dal giovane coreografo e danzatore sul tema del viaggio iniziatico dell’eroe solare verso la propria parte “oscura” e femminile.