E sono 50! Ebbene sì, il Teatro Stabile d’Abruzzo (con le varie denominazioni che ha assunto durante i decenni, dall’iniziale Teatro Stabile dell’Aquila, al successivo Teatro Stabile Abruzzese, fino al nome attuale) il 28 ottobre prossimo spegnerà 50 candeline.
Creato nel 1963 da Luciano Fabiani, Peppino Giampaola ed Enrico Centofanti, lo stabile con sede a L’Aquila, all’avanguardia per le attività teatrali (“un piccolo centro, ma fra i più coraggiosi e sperimentali” lo definisce Mimma Gallina in “Organizzazione teatrale. Produzione, distribuzione, gestione nel sistema italiano”, Franco Angeli, Milano, 2007, pag. 72) a cominciare da quegli anni ’60 e ‘70 che hanno visto la (ri)nascita del sistema teatrale italiano, ha visto passare tra le sue quinte e nella Scuola di Cultura Drammatica, che ha avuto fino a circa 15 anni fa, le eccellenze del teatro e dello spettacolo italiano.
L’evento celebrativo per ricordare le pièces, i direttori artistici, gli attori e quant’altro vi abbia lasciato le proprie orme si terrà il 28 ottobre 2013, ore 20:30 presso l’Auditorium della Scuola Sottufficiali della Guardia di Finanza (in attesa del termine dei lavori di restauro del bel Teatro Comunale cittadino), in una “Serata d’onore” di cui l’attuale direttore artistico Alessandro Preziosi sarà << il Cicerone >>, come lui si definisce, anche se dice di sentirsi << un granello di senape >>, e che vedrà interventi dal vivo dei grandi protagonisti della storia del TSA e contributi filmati storici per far rivivere idealmente i 50 dell’Ente Teatrale Regionale.
Questa mattina, dunque, nella nuova sede del Teatro Stabile d’Abruzzo, inaugurata un mese fa in via Dragonetti, praticamente in piazza Duomo e, finalmente, si può dire, circondata di cantieri aperti per la ricostruzione post-sisma, si è svolta la conferenza stampa di presentazione dell’evento celebrativo e della nuova stagione teatrale.
Tanti i punti toccati dagli intervenuti, perchè, come ha detto Roberta Gargano (responsabile dell’Ufficio Comunicazione e marketing del TSA), moderatrice dell’incontro, << la stagione teatrale aquilana è un po’ il clou della vita culturale cittadina. >>.
Non solo, quindi, la presentazione degli spettacoli, per i quali, già nella conferenza stampa tenuta ieri dall’ATAM era stato rivelato che le pièces da loro distribuite e messe in cartellone del TSA (come da una forte volontà di collaborazione sancita anche dalla Legge 5/99 che prevede l’espressa collaborazione dell’ATAM nel cartellone teatrale del TSA – ricordiamo infatti che il primo è nato nel 1975 da una costola del secondo proprio per occuparsi solo di distribuzione teatrale) sono lo shakespeariano “Molto rumore per nulla” prodotto dalla Compagnia Gank, Festiva di Borgio Verezzi e Teatro Stabile di Genova, con la regia di Alberto Giusta e l’interpretazione dello stesso Giusta con Mariella Speranza, Antonio Zavatteri, Massimo Brizi, Roberto Serpi, Alex Sassatelli, Melania Genna e Flavio Furno, che sarà in scena il 05 e 06 dicembre e poi “Totò e Vicè” scritto da Franco Scaldati e portato in scena da Enzo Vetrano e Stefano Randisi il 13 e 14 marzo 2014; entrambi gli spettacoli si terranno al Ridotto del Teatro Comunale. Come ha sottolineato Carla Finarelli, neo-direttore dell’ATAM intervenuta in conferenza, per scelta il primo è accostabile allo shakespeariano “Sogno di una notte di mezza estate” allestito la scorsa estate dal TSA nell’ambito de “I cantieri dell’immaginario” ed il secondo rientra nello stesso concetto perché Vetrano e Randisi avevano partecipato al suddetto festival invitati dall’ATAM a tenere un laboratorio + spettacolo su “Le città invisibili” di I. Calvino.
Il cartellone, in ogni caso, partirà il 26 novembre per poi continuare fino al 10 aprile con un totale di 10 interessanti spettacoli che uniscono il locale al nazionale. Ma sempre di qualità. E’ forse con una punta d’orgoglio che Alessandro Preziosi ha infatti rivelato che ad aprire le danze (presso l’Auditorium della Guardia di Finanza) ha voluto fosse “Aggiungi un posto a tavola”, di Garinei, Giovannini e Fiastri, con musiche del recentemente scomparso Armando Trovajoli, musical prodotto da TSA e Compagnia dell’Alba, quindi completamente abruzzese, ma che ha già riscosso ampi consensi nella tourneé svolta in questi mesi. Ad interpretarlo, Carolina Ciampoli, Tommaso Barnabeo, Gaetano Cespa e Gabriele De Guglielmo, per la regia di Fabrizio Angelini.
Altri spettacoli di produzione del Teatro Stabile d’Abruzzo in cartellone sono “Il balcone di Golda” (coprodotto da Angelaria) di W. Gibson, tradotto e diretto da Maria Rosaria Omaggio ed interpretato da Paola Gassman, con musiche di Luis Bacalov, in programma il 6 e 7 febbraio e poi “Cyrano sulla luna” (co-prodotto da Khora.teatro) diretto ed interpretato da Alessandro Preziosi che, quindi, continua il suo viaggio nella conoscenza di Cyrano: quello romantico di Rostand che abbiamo ammirato nei teatri di tutta Italia fino a qualche mese fa ed ora questo testo derivato da uno (“L’altro mondo o gli stati e gli imperi della Luna”) scritto dal vero Hercules Savinien De Cyrano De Bergerac e adattato (come la pièce precedente) da Tommaso Mattei. Entrambe le produzioni sono in programma al Ridotto del Teatro Comunale.
Oltre la serata del cinquantennale e il musical italiano per eccellenza menzionato più sopra, infatti, solo un altro spettacolo troverà posto nell’ampio Auditorium della Scuola Sottufficiali della Guardia di Finanza: si tratta dell’ultima pièce in cartellone, “Gabriele D’Annunzio, tra amori e battaglie”, intesa come un omaggio al Vate per l’anniversario dei 150 anni dalla nascita, avvenuta nel marzo 1863 a Pescara (quindi in territorio abruzzese); lo spettacolo prodotto da RG Produzioni è liberamente tratto da “L’amate guerriero” di Giordano Bruno Guerrieri, diretto da Francesco Sala ed interpretato da Edoardo Sylos Labini, Giorgia Sinicorni, Alice Viglioglia, Viola Pornaro, Silvia Siravo e dj Antonello Aprea, con scenografie di Marta Crisolini Malatesta.
Tutti gli altri spettacoli si terranno nel Ridotto del Teatro Comunale. “Ben Hur. Una storia di ordinaria periferia” commedia di Gianni Clementi sull’emigrazione ed il razzismo, diretta da Nicola Pistoia ed interpretata da quest’ultimo insieme a Paolo Triestino e Elisabetta De Vito sarà in cartellone il 12 e 13 dicembre, seguito il 16 e 17 gennaio dal divertente “Il borghese gentiluomo” nota commedia di Molière nella versione registica di Massimo Venturiello che la interpreta insieme a Tosca ed un nutrito cast di attori come Luca Notari, Camillo Grassi, Elena Jador Braschi, Mimmo Padrone, Gennaro Cuomo, Franco Silvestri, Viviana De Angelis e Elisa Smerilli, uno spettacolo già in tournée da diverso tempo e che può vantare in maniera evidente i costumi di Santuzza Calì, le scenografie di Alessandro Chiti e le musiche di Germano Mazzocchetti. Altro spettacolo musicato del M° Mazzocchetti in cartellone al TSA è “Una pura formalità”, una versione teatrale del film di Giuseppe Tornatore a cura di Glauco Mauri che lo interpreta con Roberto Sturno ed insieme lo producono anche. La pièce è in scena il 07 e 08 marzo 2014. Infine, altra apprezzata pièce che arriva a L’Aquila è “Il nipote di Rameau” di D. Diderot, tradotto e adattato da Edoardo Erba e Silvio Orlando; quest’ultimo ne cura anche la regia e lo interpreta insieme ad Amerigo Fontani e Maria Laura Rondanini. E’ in programma il 18 e 19 febbraio 2014.
Ezio Rainaldi, Presidente del TSA, ha definito il cartellone 2013-2014 << una bella compilation >> poi ha tenuto a ribadire che, nonostante le difficoltà di fondi e logistica, la nuova stagione è fatta << a tutto tondo >> e che << noi ci vogliamo allietare con gli spettacoli e vedere le cose in positivo >
Una conferenza stampa, quindi, positiva e propositiva, nella quale anche il Sindaco di L’Aquila, Massimo Cialente, dopo aver sottolineato le << dieci serate piacevoli >> che gli spettacoli in cartellone del TSA possono far passare a scapito della realtà che si vive ogni giorno, ha reinserito la stagione dello stabile abruzzese (a cui manca il teatro in restaurazione) e, soprattutto, le difficoltà dell’ATAM nel tessuto aquilano in cui << ogni associazione culturale in difficoltà in questa città mette in difficoltà l’intera città >>.
Come ha rivelato il dott. Rainaldi nella conferenza stampa di ieri dell’ATAM, il Sindaco si è fatto carico personalmente dell’agibilità dell’Auditorium della Scuola Sottufficiali della Guardia di Finanza per poter far svolgere lì al TSA alcuni spettacoli.
In quest’ottica di ricerca spazi, Cialente ha riferito dell’apertura di un centro polivalente a Paganica (nell’immediata vicinanza di L‘Aquila) che avrà una capienza di circa 3000 posti e la torre scenica più alta tra tutti i luoghi teatrali d’Abruzzo. << Abbiamo grandi ambizioni >> dice, soprattutto pensando al 2020 – 2030 quando i giovani di allora prenderanno il testimone di quello che gli lasciamo oggi.
L’affetto ed impegno teatrale del Sindaco si è inoltre espletato nella proposta (forse in controtendenza con la scuola pubblica che non prevede al momento attività teatrali/artistiche) di poter fare matinées per le scuole in modo da coinvolgere gli studenti; dice: << gli diamo gli strumenti con i quali cominciano a leggere il teatro >>.
Poi si è rivolto veementemente alle banche aquilane alle quale, riferisce, ha chiesto di aiutare a celebrare i 50 anni del noto ente teatrale in nome del fatto che << i 50 anni del TSA è uno degli appuntamenti fondamentali degli ultimi anni perché è rimarcare il ruolo che noi abbiamo avuto, abbiamo ed avremo in Italia ed in Europa per il riconoscimento della città come città della cultura! >> di cui è stata recentemente presentata la candidatura.
Cialente è ottimista sul futuro: << stiamo in una barca che sta affrontando i morosi e ce la fa! >>
Il direttore artistico del TSA, Alessandro Preziosi, dal canto suo, ha tenuto a presentare il teatro come << intrattenimento >> e come << cose che il teatro può fare >> perchè << Il teatro è di tutti >>.
Mi sembra particolarmente interessante il suo intervento: ha voluto spiegare cosa ha spinto la direzione a proporre un cartellone diverso da quello dello scorso anno; pertanto, ne riporterò, qui, un estratto:
<< Quando è stata presentata la prima volta il cartellone della stagione 2012-2013 ci trovavamo all’interno del Teatro Comunale in condizioni abbastanza precarie e anche suggestive. E quindi anche lo stesso cartellone che abbiamo presentato voleva in qualche modo, anche se solo simbolicamente, restituire alla città una varietà, una classicità, un recupero del teatro come se nulla fosse accaduto. Come dire? Non abbiamo il teatro, ma il teatro si può fare comunque, dovunque e si può proporre alla gente dei temi che in qualche modo li facciano riflettere su ciò che è accaduto, cioè su quello che è stato il passato, attraverso i testi classici, attraverso il balletto, attraverso le performance recitative che, più che intrattenessero, dessero il segnale della presenza reale del teatro.
Dopo un anno di vita vissuta abbastanza intensamente sul territorio, dopo aver visto tanti spettacoli in giro per l’Italia e dopo aver, come voi, affrontato l’imponente e ingente massa mediatica che c’è oggi all’interno del nostro Paese, mi sembrava giusto proporre in maniera più onesta agli abbonati, alla città e alla regione un cartellone legato al concetto dell’intrattenimento. [...] In questa seconda tornata, mi sono chiesto quanto fosse per me importante oggi da spettatore essere intrattenuto. Cioè quanto già le giornate, la lettura dei quotidiani, le fatiche con le quali affrontiamo le nostre giornate, attraverso il teatro in qualche modo si potessero alleggerire, attraverso una scelta semplice, attraverso testi conosciuti, attraverso grandi must come “Il balcone di Golda” che è il monologo più rappresentato a Broadway […] attraverso figure che sono per me in qualche modo di riferimento per la tipologia di teatranti quali sono, quali per esempio Silvio Orlando (col quale ebbi la fortuna di fare insieme un “Amleto” straordinario, con la regia di Amando Pugliese, nella quale lui interpretava Polonio!) Cioè, quello che sto cercando di dire è che oggi […] pensare esclusivamente a quello che può essere la suggestione della rappresentazione teatrale è “fuori bolla”, perché innanzitutto gli spazi che abbiamo non sono squisitamente legati alla nostra tradizione come l’abbiamo sempre vissuta teatrale, cioè il teatro, il foyer, le poltrone, le luci che si abbassano. […] “Intrattenersi” non vuol dire abbassare chiaramente il livello della teatralità e della classicità. C’è un giusto equilibrio, ma lo spirito era proprio quello di non darsi necessariamente un tono. >>
Continua dicendo che ha posto attenzione a << le sollecitazioni e gli apprezzamenti fatti dagli abbonati […] Mi sono posto in maniera più reale, più matura (sarà che ho da poco fatto 40 anni!). Mi sono posto realmente non che cosa posso fare io in qualità di Direttore per questa città, ma cosa può fare il teatro (che è una cosa che è indipendente dalla persona che lo gestisce!). L’unica attenzione che io e i miei collaboratori, tutto il TSA, abbiamo cercato di proporre, con le possibilità che abbiamo, è stato un equilibrato filtro di leggerezza. >>
L’idea dice di essere partita già dal “Sogno di una notte di mezza estate” allestito la scorsa estate per il festival de “I cantieri dell’immaginario”: << Ci siamo detti: basta comunicare nella storicità, nell’antologia, nella classicità, un concetto di disagio. Spesso parlavamo di “identità”, va be’, ma queste sono parole di cui si può riempire la bocca tutta la vita. […] Però il problema è reale. Cioè: cercare di prendere la vita per quello che è. Dal presente non bisogna farsi schiacciare. Questa è la verità. Questo è il motivo per cui io credo che oggi il teatro (che è una cosa presente!) possa offrire delle forme di alleggerimento, anche perché se ci guardiamo intorno la nostra vita necessita! Immaginate quando tornate a casa e non avete voglia di sentire problemi. […] il teatro non può essere l’ennesima fatica. >>
Spiega, poi, che dato che non è disponibile il Teatro Comunale e << strutture per ospitare grandi spettacoli non ne abbiamo >>, le compagnie che arriveranno sanno già che dovranno adeguarsi.
Prosegue così il suo discorso: << è l’inizio di un percorso molto complesso, molto complicato perché, vedete, si parla della stagione aquilana, ma allo stesso noi parliamo della regione Abruzzo. C’è sempre questa difficoltà di mettere insieme più cose. Secondo me basta ignorarle. Cioè: il teatro, la cultura, è di tutti! Non s’è mai visto che uno la fa più bella e uno la fa più brutta! […] L’obiettivo di una stagione teatrale è di un blocco di persone che guardano tutti nella stessa direzione. […]
Mancano i soldi? […] Ma quand’è che ce ne sono stati tanti? […] Nessuno si è mai illuso che la cultura avesse bisogno di tanti soldi. Ha bisogno di spazio, ha bisogno di buona volontà, ha bisogno di una giusta mentalità e di un giusto approccio. >>
Sugli spettacoli dice: << li abbiamo visti. Divertenti, leggeri, che danno soprattutto la possibilità di sorridere e riflettere. […] spettacoli che danno e spero che continuino a dare alla gente la voglia di ritornare a teatro. Primo fra tutti “Aggiungi un posto a tavola” che sono andato a vedere una mattina ad Ortona […]soprattutto perché sono ragazzi, perché si autofinanziano, perché, vi ripeto: non c’è bisogno di innesti economici. C’è bisogno di innesti di volontà intere perché come diceva Sant’Agostino “Non si può volere in parte e in parte non volere!” >>
Poi facendo riferimento alla storia 50ennale del TSA ed ai relativi festeggiamenti lascia una perla di saggezza presa a prestito e riadattata da Sant’Agostino di cui, rivela, sta per incidere le “Confessioni”: << Perché il futuro possa essere concreto e realizzabile, bisogna fare economia di quello che è la memoria del nostro, del vostro, teatro; il presente capirlo senza farsi schiacciare; e correre a polmoni aperti verso il futuro. […] Bisogna fare di necessità virtù. >>
Conclude dicendo che non sta a lui giudicare il suo operato ed è per questo che vuole puntare sull’intrattenimento teatrale.
Il giudizio che si può dare della stagione teatrale in partenza, a mio avviso, non può che essere positivo. Spettacoli divertenti e di classe, fatti da noti professionisti del settore, che hanno raccolto già vari consensi. Un cartellone interessante e vivace, ma con equilibrio: c’è intrattenimento (soprattutto con toni da commedia ed inserti musicali), ma con intelligenza (cioè con cultura e riflessione).
Del nuovo spettacolo sul Cyrano co-prodotto dal TSA in procinto di debutto, non si può che avere grandi aspettative!
E’ partita oggi anche la campagna abbonamenti che, come negli scorsi anni, prevede dei prezzi contenuti (€ 15,00 per il biglietto intero e € 110 per l’abbonamento – sono previste riduzioni). Per info: tel. 0862 / 62946.