Uno dei pochi teatri che hanno potuto riaprire: al Sociale di Brescia va in scena The children, di Lucy Kirkwood, uno spettacolo dalle tematiche importanti.
Dopo oltre un anno di chiusura delle sale teatrali, il Centro Teatrale Bresciano ritorna dal vivo, dal 4 maggio al Teatro Sociale di Brescia, con un nuovo spettacolo di produzione CTB, The children, scritto dalla drammaturga Lucy Kirkwood, nella traduzione di Monica Capuani. Lo spettacolo è diretto da Andrea Chiodi e vede l’interpretazione di Elisabetta Pozzi, sul palcoscenico con Giovanni Crippa e Francesca Ciocchetti.
Ritorno a teatro nel pubblico ma non nel privato
È una situazione complessa quella che descrive l’attuale realtà teatrale italiana. Se infatti da una parte la politica ha formalmente concesso ai teatri di riaprire al pubblico, dall’altra ha comunque posto delle condizioni che ostacolano una vera ripartenza del settore. Oltre alla grande incertezza su quanto potrà durare questo periodo -basta infatti una nuova impennata di contagi per richiudere tutto, vanificando impegni e programmazioni- gli attuali limiti di capienza e di orario di coprifuoco penalizzano chiunque voglia provare a ricominciare l’attività dal vivo.
Per questo motivo i primi tentativi cui si assiste riguardano solo i teatri pubblici, gli unici attualmente ad avere la forza ed il sostegno economico per potersi permettere di riprendere la loro attività. I teatri privati invece non possono lavorare in perdita -inevitabile alle attuali condizioni- pertanto un ampio segmento del teatro italiano si trova ancora tagliato fuori da qualsiasi prospettiva di ripartenza.
The children: una prima nazionale assoluta
Tra i teatri pubblici va però riconosciuto al Centro Teatrale Bresciano di essere stata una delle realtà più attive in questo lungo periodo di lockdown, producendo spettacoli e contenuti, accessibili in streaming e tuttora presenti sulle sue piattaforme online. Ora riaprire al pubblico allestendo una nuova produzione in prima nazionale assoluta.
The children, pluripremiato testo dell’autrice britannica Lucy Kirkwood, definita sull’Indipendent “la drammaturga più gratificante della sua generazione”, affronta tematiche urgenti come l’ambiente, l’equilibrio tra responsabilità individuale e collettiva, il cortocircuito relazionale tra le generazioni, il senso di ipoteca dell’uomo contemporaneo sul proprio futuro e quello del pianeta.
Ha scritto il regista Andrea Chiodi “I personaggi sono legati tra loro da fili lunghi e invisibili, da sensi di colpa sommersi e traumi complessi che emergono pian piano e li uniscono nel pensare e nell’agire insieme, per definire e ridefinire il concetto di senso di responsabilità nei confronti delle generazioni future. Hazel, Robin e Rose, i tre protagonisti, sono al tempo stesso adulti e bambini, genitori e figli, ognuno con la propria risolutezza e fragilità.”