Il capolavoro di Dino Buzzati va in scena in prima nazionale al Teatro Nuovo di Verona nell'allestimento diretto da Paolo Valerio
La fuga dal tempo è il tema portante de Il deserto dei Tartari, come ebbe ad affermare l’autore Dino Buzzati, che lo definì “il libro della mia vita”. Oppresso dalla monotona routine redazionale notturna, lo scrittore venne assalito dall’idea che avrebbe consumato inutilmente l’esistenza incasellato negli orari della città: un sentimento comune alla maggioranza degli uomini.
Il Teatro Stabile del Veneto – Teatro Nazionale allestisce una nuova produzione de Il Deserto dei Tartari, al debutto in prima nazionale il 15 marzo alle ore 20.45 al Teatro Nuovo di Verona (repliche fino al 20) per l’adattamento e la regia di Paolo Valerio. Le musiche originali sono di Antonio di Pofi, mentre le immagini sono tratte dai quadri dello stesso Buzzati. Lo spettacolo è dedicato ad Almerina, moglie e musa ispiratrice, scomparsa nel 2015.
La Fortezza Bastiani, dove il giovane ufficiale Giovanni Drogo viene distaccato, è un luogo ai confini del mondo, sospeso tra sonno e veglia. I militari scrutano l’orizzonte nella perenne attesa del sopraggiungere di un ignoto nemico, imprigionati in un'ossessione metafisica in cui si fondono il desiderio di eroismo e la necessità dell’uomo di dare un senso alla propria esistenza.
A portare sulla scena l’immaginario onirico dello scrittore bellunese, consacrato tra i grandi del Novecento, sono Alessandro Dinuzzi, Simone Faloppa, Emanuele Fortunati, Aldo Gentileschi, Marina La Placa, Marco Morellini, Roberto Petruzzelli, Stefano Scandaletti e lo stesso Paolo Valerio, il quale nel disegno registico sceglie di identificare ogni personaggio con il protagonista “seguendone non solo l’invecchiamento, ma le emozioni che con il passare del tempo si modificano in lui come in ognuno di noi: dalla partenza fiduciosa, all’attesa, alle delusioni, al sorriso del finale. Tutti gli attori aspetteranno e affronteranno i loro Tartari, e tutti gli spettatori saranno Drogo”.
Dino Buzzati lavorò al Corriere della Sera e a questa attività affiancò la pittura, sua grande passione. A 110 anni dalla nascita, il complesso delle sue opere viene ricordato con Il Deserto e oltre. Giornate Buzzatiane, un ciclo che annovera un incontro con la Compagnia, conferenze, mostre di serigrafie e proiezioni, organizzato dal Teatro Stabile del Veneto in collaborazione con la studiosa Maria Teresa Ferrari. Dal 10 al 25 marzo, ingresso libero.