Prima nazionale a Milano per il testo di Eschilo, in una rilettura che paga un doveroso omaggio alla millenaria cultura greca.
Un viaggio alle origini della cultura occidentale. E’ questo che propone Pasquale Marrazzo con il suo Prometeo Incatenato – The human passion in scena al Teatro Litta.
L’antica Grecia non solo ha fatto dono al mondo del concetto di Democrazia, ma ha anche gettato le basi del teatro e quindi della possibilità di indagare la condizione umana attraverso la mimesi drammatica. Se ancora ne dubitassimo, il fatto che dopo quasi 2500 anni la tragedia di Eschilo ci permette di riflettere sulla contemporaneità dovrebbe esserne prova sufficiente.
Il titano Prometeo, amico del genere umano, dona ad esso il fuoco ribellandosi al volere di Zeus e per questo viene catturato e incatenato ad una rupe. Mentre subisce il supplizio, Prometeo viene visitato da alcuni personaggi divini, con i quali ingaggia un appassionato scambio dialettico. Solo Zeus non comparirà mai di fronte al titano che ha così crudelmente condannato.
Il Prometeo di Marrazzo è ben diverso dall’immagine forte e indomita del mito classico: è un giovane idealista, fragile ma con la consapevolezza di agire secondo giustizia. A lui si contrappone una divinità distante, assetata di potere, che nega al genere umano il diritto alla conoscenza. Tuttavia Zeus, nella sua cieca arroganza, non si rende conto di dover un giorno soccombere alla sorte che lo attende, cosa che invece Prometeo ha ben chiara in mente. E’ questa la grande tragedia che investe il personaggio eschiliano: conoscere il proprio destino e sapere di essere impotenti di fronte ad esso.
Il dramma indaga la parte oscura dell’animo umano, perché mettere in discussione il proprio dio, meccanismo che Prometeo innesca nel momento in cui dona il fuoco agli uomini, significa mettere in discussione anche sé stessi.
Marrazzo decide di iniziare il suo Prometeo Incatenato facendo recitare al protagonista, interpretato da Riccardo Buffonini, i primi versi in greco. E’ un doveroso omaggio ad una cultura, quella ellenica, che è stata madre del pensiero filosofico, scientifico e morale di tutto l’Occidente e che oggi, per logiche economiche, vive una condizione di sudditanza e disprezzo da parte di chi ha goduto dei frutti della sua generosità.
In scena al Teatro Litta dal 10 al 20 Marzo
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