Teatro

Il Giovanni da Udine inaugura la prosa con Non si uccidono così anche i cavalli?

Il Giovanni da Udine inaugura la prosa con Non si uccidono così anche i cavalli?

LA STAGIONE DI PROSA INAUGURA CON “NON SI UCCIDONO COSÌ ANCHE I CAVALLI?”

DI HORACE McCOY CON GIGI DALL’AGLIO IN REGIA
Da giovedì 11 a sabato 13 ottobre 2012 alle 20:45, domenica 14 ottobre 2012 alle 16:00, da lunedì 15 a mercoledì 17 ottobre 2012 alle 20:45
 
La stagione di prosa 2012-13 delGiovanni da Udine alza il sipario giovedì 11 ottobre con uno splendido spettacolo: “Non si uccidono così anche i cavalli?” di Horace McCoy, con l’incisiva regia di Gigi Dall’Aglio. Un talent/reality show teatrale, con musica dal vivo, in cui i partecipanti, ieri come oggi, inseguono l’illusorio, effimero sogno della fama e del denaro facili, rinunciando alla dignità della persona. Dall’incontro dei due nuclei artistici dell’Ensemble Attori Teatro Due con gli attori - danzatori del Balletto Civile (27 artisti che lasciano senza fiato lo spettatore con la loro bravura e la sfrenata energia) nasce la produzione di Fondazione Teatro Due tratta dall’omonimo romanzo di Horace McCoy. Uno spettacolo innovativo che, permette al pubblico di “entrare in scena” per vivere di persona uno spaccato del mondo odierno dove, nella speranza di un futuro dorato, si sacrificano sull’altare del successo i sentimenti veri, lasciando dietro di sé chi non tiene il passo e intralcia la “lunga danza” verso la fama e il successo. Gli spettatori saranno al massimo 350 per serata e si accomoderanno all’interno del palcoscenico del Teatro Nuovo munito di tribuna, venendo coinvolti nella rappresentazione scenica potendo incitare e applaudire gli attori e ballerini partecipanti alla gara di ballo che diventa in questo modo un evento coinvolgente veramente imperdibile. Ci si troverà immersi nella California, anni ’30 del secolo scorso in piena grande depressione economica e contestuale crisi sociale. Schiere di persone si ritrovano in situazioni di povertà e disagio fra prospettive talmente limitate da spingere allo sconforto. Di questo tratta anche il romanzo “Non si uccidono così anche i cavalli?” di Horace McCoy, trasposto mirabilmente sulla scena teatrale dalla regia di Gigi Dall’Aglio, in cui si parla di una inesorabile maratona di ballo a cui partecipa una folta schiera di persone in difficoltà che, presentandosi in coppia, devono ballare fino allo sfinimento per giorni e notti finché vincerà chi sarà in grado di resistere più a lungo. Oltre all’ingente somma in palio, il concorso permette ai partecipanti di rifugiarsi temporaneamente dalla fame e dalle strade, strappando una serie di rapidissimi pasti da consumarsi sulla pista e un alloggio dove poter cogliere dieci minuti di riposo, tra un’estenuante sessione di ballo e l’altra. Inoltre, c’è la possibilità di farsi notare dai produttori cinematografici o teatrali seduti in platea, dai quali poter sperare di ottenere un lavoro e forse la notorietà. Un esempio emblematico, molto attuale, di che cosa può riservare la crisi economica che oltre a far riflettere lo spettatore gli trasmette, attraverso la vitalità della scena e l’energia degli attori, una nuova forza che lo spinge a resistere con rinnovata speranza.