Venerdì 19 agosto alle ore 21.30 con ingresso libero è stato proiettato sullo schermo del Teatro della Versiliana di Marina di Pietrasanta il nuovo documentario del regista Matteo Raffaelli " FdM alle origini del mito " che vede tra i protagonisti una rosa di nomi d'eccezione: Ivano Marescotti, Valentina Bardi, Maria Sole Agnelli, il vulcanologo Franco Barberi e la partecipazione straordinaria di Arnoldo Foà.
“FdM alle origini del mito” è una riflessione approfondita, anche con ricostruzioni cinematografiche, di quello che è stato e sono stati Forte dei Marmi e la Versilia dal boom economico degli anni Cinquanta e Sessanta alle prime avvisaglie della protesta del Sessantotto e degli anni seguenti.
Fortemente voluto dal Sindaco del Comune di Forte dei Marmi, Umberto Buratti, con il patrocinio della Provincia di Lucca e in collaborazione con la Fondazione La Versiliana, “FdM” (produzione “Associazione La Baracca”) si interroga su alcune figure che hanno trasformato questo piccolo paese balneare della costa tirrenica, in un luogo mitico, le cui gesta risuonano ancora oggi nello sbattere delle onde del mare.
E proprio al mare del Forte è legato il ritratto di Gianni Agnelli, alla sua passione per la barca a vela. Con “Allah Ben Hur” e “Il riccio”, fabbricate dai nostri maestri d’ascia, vinceva le regate. Lo ricorda, tra gli altri, la sorella Maria Sole Agnelli, che non tralascia di narrarci, in un bellissimo racconto, il modo di fare la vacanza al mare: “L'arrivo a Forte dei Marmi era una gioia. Correre sulla spiaggia, camminare coi piedi in quella sabbia meravigliosa...”. E qui anche il vulcanologo Franco Barberi ha un qualcosa di inedito da raccontarci.
Ci sono molte leggende (o verità celate) che girano in Versilia. Una delle più famose è quella di una partita a carte dove Nevio Franceschi, perse in una notte il locale più antico e famoso al mondo “La Capannina”. Verità o leggenda, non è importante saperlo, quello che importa è immaginare quella sera in cui Nevio volle sfidare il destino. L’interpretazione della sua figura leggendaria è affidata a Ivano Marescotti, attore di teatro, cinema e televisione (ha lavorato con registi come i premi Oscar Anthony Minghella e Ridley Scott, Marco Risi, Roberto Benigni, Pupi Avati, Carlo Mazzacurati e ultimamente ha riscosso un grande successo con le serie televisive ‘Raccontami’ e “I Liceali”) accompagnato dall’attrice Valentina Bardi, presente all’ultima mostra del Cinema di Venezia con il film di Marco Bellocchio “Sorelle mai”.
Dal racconto di chi lo ha conosciuto escono evidenti le ragioni per cui Nevio sia stato un grande uomo, e grazie alla sua incredibile personalità sia riuscito a far riecheggiare il nome della Capannina e del Forte in tutto il mondo. Erano gli anni in cui Dino Risi con il film “Il Sorpasso” tracciò uno degli affreschi cinematografici più rappresentativi dell'Italia del benessere e del miracolo economico. Gassman e Trintignant partono da una Roma deserta per un viaggio assurdo in mezzo al popolo in vacanza. Tra le loro mète il tempio delle dive e dei divi, Forte dei Marmi.
Sempre Vittorio Gassman ci allarga l’orizzonte, quasi a ricordarci che Forte dei Marmi non è chiusa ermeticamente nei suoi confini ma fa parte di uno scrigno aperto, tra il mare e le montagne di marmo, la Versilia. Una terra che ci ha regalato molti protagonisti indimenticati, e tra questi anche Sergio Bernardini con la sua ‘Bussola’. Dietro di lui tutti i grandi della musica mondiale: Mina, Juliette Greco, Ella Fitzgerald, Ginger Rogers, Louis Armstrong, Marlene Dietrich, Josephine Baker, Tom Jones, Renato Carosone. Locale rappresentativo del benessere, diventò poi protagonista delle contestazioni studentesche: il 31 dicembre del 1968 infatti, una folla di giovani si scontrò con la polizia.
Forte dei Marmi cos’è, dunque? È quel mito irraggiungibile, come lo fu per Roberto (Trintignant) ne Il Sorpasso, che morirà studente in erba senza avere messo piede alla Capannina di Franceschi? Forte dei Marmi ormai è un brand che si estende seguendo logiche fantasiose e imprevedibili. È, e resterà per lungo tempo – ne sono testimonianza le immagini di repertorio tratte dagli archivi Rai, Luce e amatoriali –, un paese incantato fatto di vip, belle donne, star sul patino.
Forse aveva ragione Alberto Savinio (Il Forte mi Parlò - Corriere della Sera, 14 novembre 1946) quando fa dire a Forte dei Marmi: “Pure, un poco di storia l'ho anch'io, benché di fresca data e forse non degna ancora del nome di storia”. Parole che il regista Matteo Raffaelli affida alla lettura del grande attore italiano Arnoldo Foa.