Teatro

Il mondo di Cage interpretato da Wilson

Il mondo di Cage interpretato da Wilson

Appuntamento atteso quello di 'Lecture on Nothing', l'omaggio che Bob Wilson fa al curioso universo del compositore

Dalla letteratura sperimentale all'estro di Wilson, questo è il viaggio che Lecture on Nothing compie ed approda qui al Festival dei 2 Mondi di Spoleto.

Il martellante suono elettronico è l'intro che accompagna l'artista sul palco. Vestito interamente di bianco, seduto a un tavolo bianco in mezzo a una cascata di striscioni e sul palco disseminata carta stropicciata, in un mix scenografico che ricorda The Wall dei Pink Floyd contaminati dal cinema muto di Buster Keaton, Wilson si appresta ad una libera lettura del testo di Cage, mentre la mano sfoglia in modo quieto e meccanico le pagine, quasi fosse un robot.

Un uomo con il binocolo osserva dall'alto il pubblico, mentre uno schermo video sul retro del palco proietta immagini intermittenti. In scena, la lettura procede ad un ritmo regolare, ripetuto fino a quando Wilson si distende sul letto e la voce di Cage inizia ad echeggiare sul palco, con una timbrica più leggera e delicata rispetto a quella di Wilson mentre sottolinea tra le righe e come un mantra "Ho sempre più di frequente la sensazione che non stiamo andando da nessuna parte", incarnando quell'equilibrio di parola e silenzio di cui il testo vive.

Il testo, che dettò un nuovo vocabolario per gli elementi musicali casuali e le pause, nell'interpretazione di Wilson diventa poesia nella poesia. Il suo ossessivo 'Non non ho nulla da dire e ciò che non sto dicendo è la poesia di cui ho bisogno' diventa per Wilson in suo mondo vergine, dove tutto ciò che c'è da dire dovrà ancora essere detto, nonostante il palco sia disseminato di parole.

Come un pittore, dipinge attraverso le note ed i gesti ripetuti un mondo nuovo, interrompendoli per dar voce ad un silenzio assordante, quel silenzio destinato a chi, desideroso di una nuova dimensione temporale, attende gli eventi fortuiti disteso in un sonnolento ascolto.

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