Dal 9 al 22 ottobre protagonista di Vie Festival il duo composto da Renato Cuocolo e Roberta Bosetti, a cui ERT dedica una retrospettiva per ripercorrere i venti anni della coppia di artisti tanto apprezzati per il particolare modo di mettere in scena “esperienze”.
Al Vie Festival i tre spettacoli della personale – Roberta va in hotel (Private Eye), Roberta fa una passeggiata (The Walk) e Roberta va sulla luna (How to Explain Theatre to a Living Dog) – rappresentano una sintesi del percorso vissuto con Iraa Theatre, la compagnia da molti anni stabile a Melbourne (Australia) e dal 2000 riconosciuta dal Sidney Morning Herald come “la punta di diamante della performance contemporanea australiana”.
Realtà e finzione in sovrapposizione
Un modo particolare e innovativo di fare teatro. Nel processo creativo, il duo parte dall’annullamento della separazione di concetti tradizionali come attore/personaggio, realtà/finzione, privato/pubblico, spesso usando spazi teatrali non convenzionali e annullando la distanza tra attore e spettatore. L’obiettivo è quello di confondere le carte in tavola: regalare a chi “fruisce” lo spettacolo un’esperienza che lo catapulti intensamente nel loro mondo. Per far ciò, i performer usano case e hotel dove vivono realmente, esponendo la loro intimità alla ricerca di una ricostruzione della geografia dell’ambiente “domestico” e sicuro nel quale identificarsi.Interior Sites Project
Dal 2000 la compagnia ha creato 13 spettacoli facenti parte di un progetto che ancora oggi viene portato in scena in 26 paesi e in 4 continenti, registrando un enorme successo di pubblico e di critica. Il progetto studia e mette a disposizione degli spettatori il vissuto intimo dei performer tramite la voce e la presenza scenica di Roberta Bosetti. All’interno della retrospettiva loro dedicata da Vie Festival in collaborazione con il Centro La Soffitta – Dipartimento delle Arti dell’Università di Bologna vengono proposti tre spettacoli che ben sintetizzano il cammino fin qui percorso dalla compagnia. Si comincia con Roberta va in hotel (Private Eye, del 2005), passaggio dalla casa privata della coppia alle stanze d’hotel in cui Cuocolo e Bosetti abitano transitoriamente, è uno spettacolo per un solo spettatore alla volta descritto dagli stessi “un viaggio dai confini incerti, fra i sentimenti che proviamo e quelli che ci rappresentiamo, fra quello che pensiamo di essere e quello che siamo costretti ad essere…”. Il più recente Roberta fa una passeggiata (The Walk, 2014) invece rompe le righe infrangendo lo spazio intimo e privato nel contesto urbano fatto di rumori, presenze e incontri che rendono gli spettatori ospiti e quasi voyeur del flusso di coscienza di Roberta che ascoltano tramite un’audioguida loro fornita. Infine Roberta va sulla luna (How to explain theatre to a living dog), che ha debuttato a Torino pochi mesi fa, è una performance pensata come installazione per spazi teatrali o gallerie d’arte. Come il precedente Roberta va al cinema (MM&M, 2015), l’obiettivo è indagare la memoria e gli oggetti che riemergono dalla casa d’infanzia della protagonista.
Un viaggio immersivo, una scommessa a lasciarsi andare e ritrovare qualcosa di noi stessi nei ricordi e nei pensieri più intimi di qualcun altro, un tentativo di annullare la finzione teatrale e far riemergere un pizzico di coscienza privata di ognuno di noi.