Si chiama Pinocchio ed è il nuovo progetto teatrale di Babilonia Teatri, una delle più brillanti e rivoluzionarie realtà italiane del teatro di ricerca (Premio Ubu 2011), e di Gli Amici di Luca, compagnia teatrale costituita da persone con esiti di coma che hanno intrapreso un percorso terapeutico di cui fanno parte anche attività teatrali. Lo spettacolo, intenso, forte ed unico – in scena sabato 15 dicembre al Teatro Gentile di Fabriano – nasce dall’incontro tra la punta dell’avanguardia teatrale italiana e la realtà silenziosa di chi è uscito dal coma. Tre uomini, che hanno intravisto l’atto finale delle proprie vite, si sono risvegliati dal coma e raccontano di loro, ma anche un po’ di noi; affrontano le loro, le nostre bugie. Qui, Pinocchio, il grillo parlante, la fatina e il paese dei balocchi diventano metafore di esperienze reali. Nessuna fiaba in scena: solo persone vere, corpi che urlano storie non edulcorate.
Ma quali sono i motivi per scegliere di andare a vedere questo Pinocchio? Perché è uno specchio che non deforma, è una realtà che scuote e non lascia indifferenti; irrompe in tutta la sua autentica imperfezione. Raramente succede altrove: perché qui non c’è alcun tipo di filtro. Pinocchio diventa la possibilità di incontrare chi ha attraversato una linea, quella sottile tra la vita e la morte, ed è tornato indietro con il coraggio e la forza di abitare la propria esistenza ricominciando tutto, da capo.
“Perchè Pinocchio? Perchè farlo con persone uscite dal coma? Ci è stato dato un indirizzo – ricordano i Babilonia Teatri a proposito dello spettacolo - via Altura 3, Bologna. Siamo arrivati. Davanti a noi un ospedale. Abbiamo chiesto se era lì la sede della compagnia “Gli amici di Luca”. In fondo al corridoio sulla sinistra: Sala del Durante. Domanda nostra: perchè fate teatro? Risposta loro: ci è stato dato un calcio nel culo, fare teatro è l’unica possibilità per restituirlo. Ci siamo innamorati di loro. Della loro autenticità. Della loro imperfezione. Della loro sporcizia. Abbiamo trovato in loro uno specchio della società reale. Persone lontane da noi. Con vissuti, esperienze e modi di pensare che non ci appartengono, che non appartengono alle persone che frequentiamo. Abbiamo incontrato quel mondo che sempre vogliamo fotografare, raccontare e restituire. Un’umanità da ascoltare e amplificare senza pietismo, paternalismo nè razzismo. Pinocchio è la loro umanità. Le loro e le nostre debolezze e incoerenze. L’eterno contrasto tra innocenza e consapevolezza: assunzione o fuga dalle responsabilità. Pinocchio è una scelta di campo.”
Proprio per la unicità della proposta, l’AMAT ha organizzato un servizio bus gratuito per gli spettatori che da Ancona volessero andare a Fabriano. Per informazioni e prenotazioni (obbligatorie) si può contattare il numero 346 0956050. Giovedì 13 dicembre alle ore 18 presso il Ridotto del Teatro Gentile è previsto un incontro per il pubblico – a cura di Daniela Rimei responsabile progetti di formazione AMAT e Carlotta Tringali critica della webzine Il Tamburo di Kattrin - dal titolo Aspettando Pinocchio. Risvegliarsi a teatro, un’occasione per indagare l’indissolubile legame tra teatro e vita, tra finzione e realtà in attesa di vedere lo spettacolo.
Pinocchio è uno spettacolo di Valeria Raimondi e Enrico Castellani – proposto a Fabriano come primo appuntamento della sezione dedicata al contemporaneo della stagione realizzata da Comune ed AMAT - realizzato con la collaborazione artistica di Stefano Masotti e Vincenzo Todesco.
Per informazioni e biglietti (15 euro, ridotto 10): biglietteria del Teatro Gentile 0732 3644, due giorni precedenti lo spettacolo dalle ore 16 alle ore 19, il giorno di spettacolo dalle ore 19; AMAT 071 2072439, fino a venerdì dalle ore 10 alle 16. Vendita biglietti on line su www.vivaticket.it.
Inizio spettacolo ore 21.