Quest’anno la rassegna di corti teatrali “La Corte della Formica” festeggia il suo quinto genetliaco rinverdendo una tradizione abbandonata solo nella scorsa edizione: aprire i battenti con uno spettacolo fuori concorso. Così lo scorso mercoledì 7 ottobre il patron della kermesse, nonché Direttore della nostra testata, Gianmarco Cesario, ha dato il benvenuto al folto pubblico che ha affollato la sala del Teatro Sancarluccio di Napoli (affollato nel vero senso della parola: non un posto vacante nel raccolto e rinomato spazio di Chiaia!), con lo spettacolo prodotto da Teatro a Vapore “Maccarune - Discesa nel ventre di Napoli”.
A dominare il racconto scenico è il cibo, tutto ciò che esso rappresenta per la nostra cultura, eletto a divino piacere o bramato dagli sventurati afflitti dalla fame, rustico o borghese, fintamente disdegnato o inseguito invano da un Pulcinella che rimane eternamente a bocca asciutta, cantato in versi o in sincopati rap. E il rapporto che i personaggi hanno col cibo si fa tratto distintivo, segno profondo e policromo di una gens.
Nello spettacolo, ideato e riscritto con folle e spiazzante originalità da Manuela Schiano Lomoriello, si avvicendano i figli di penna di noti autori del nostro teatro, da Petito, a Scarpetta, a Viviani, a De Filippo, al genio di Annibale Ruccello.
In scena cinque giovani interpreti di talento che danno prova di camaleontiche doti: Flora Gesuele, Giampiero Schiano, la stessa Manuela Schiano Lomoriello, Roberta Serrano e quell’Andrea Di Maria che ritroviamo ormai in numerose produzioni partenopee, funambolo del palcoscenico, eclettico e brillante interprete che riesce ogni volta a stupire con la qualità del suo recitare.
A dar vigore alla singolare messinscena la costruzione musicale e il disegno luci di Massimo Abbate. L’efficace regia di Giampiero Schiano rispetta e rispecchia lo squilibrato equilibrio della ri-scrittura drammaturgica, e nel dipanarsi della narrazione scenica dà alla vicenda incessanti quanto inattesi e indovinati colpi di coda.
Insomma, si dice chi ben comincia è a metà dell’opera, così sia per “La Corte della Formica”, che dopo questo invitante fuori concorso, è entrata nel vivo della competizione con alla guida della giuria l’attore regista Carlo Cerciello.
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