Teatro

'Il sentiero dei passi pericolosi' al Teatro delle Passioni di Modena

'Il sentiero dei passi pericolosi' al Teatro delle Passioni di Modena

Giovedì 26 marzo debutta al Teatro delle Passioni di Modena, per la regia del giovane Tommaso Tuzzoli, Il sentiero dei passi pericolosi, testo dello scrittore canadese Michel Marc Bouchard, che la critica ha definito il Genet del Quebec. La storia narrata da Il sentiero dei passi pericolosi, il cui significativo titolo è una tragedia stradale, è intensa e, in questa versione registica, resa in modo particolarmente nitido. Tre fratelli che non si vedono da parecchio tempo si incontrano in occasione del matrimonio di uno di loro Carl, ma subiscono un incidente stradale e sono costretti ad una pausa forzata in un luogo isolato. Li’, lontani da tutti, i tre sono costretti a relazionarsi, a parlarsi. I tre fratelli si svelano così l’un l’altro: Carlo, il fratello minore, ha ambizioni piccolo borghesi, Ambroise non riesce a trattenersi e confessa di essere stato attratto sessualmente dal fratello minore, Victor il maggiore, ricorda che quindici anni prima esattamente nello stesso luogo in cui si trovano ora loro, i figli, era morto loro padre. Ricca di tutti questi ingredienti la pièce assume un ritmo forte, quasi una gara di boxe cui il regista dà forma scenica presentando gli attori a torso nudo sullo sfondo di uno spazio vuoto abitato dei corpi in scena e disegnato dalle luci che sottolineano al meglio i loro chiaroscuri. Un ritmo vertiginoso - dice Tuzzoli - che rende gli attori pugili, capaci con le parole di schivare colpi con cinismo o incassare verità scomode ma anche capaci attraverso un nudo abbraccio di sentire il respiro e gli affanni dei propri fratelli. Una ripetizione che è tragedia, coro per mezzo della poesia. Per poter vivere, farsi ascoltare vomitando. Michel Marc Bouchard (1958) è uno degli autori canadesi più noti al mondo e docente universitario. Inizia la sua attività nei primissimi anni Ottanta, segnalandosi al National Arts Centre con La contre-nature de Chrysippe Tanguy, écologiste (1983), ma il successo arriva alcuni anni più tardi con Le feluettes, in italiano Le mammole, prova o ripetizione di un dramma romantico (1988), tradotto in inglese (Lilies), e trasposto in film per la regia di John Greyson, presentato in Italia al festival a tematiche omosessuali “Da Sodoma a Gomorra” di Torino. Nello stesso anno compone Le muse orfane, testo rappresentato in vari paesi, Il viaggio dell'incoronazione (1995), Pierre et Marie... et le Demon (1997), Il sentiero dei passi pericolosi. Tragedia stradale (1998), Sous le regard des mouches (2000), I manoscritti del diluvio (2003). Ha scritto appositamente per Intercity Festival Il pittore di madonne. Nascita di un quadro (2003), durante una sua permanenza in Italia. Ha ricevuto molti riconoscimenti fra i quali il Premio Chalmer, il Dora Moore, il premio dell'Associazione Critici Teatrali del Québec, il premio del Journal de Montréal.