Teatro

Il Sorpasso a teatro cinquantacinque anni dopo

Il Sorpasso a teatro cinquantacinque anni dopo

Il capolavoro di Dino Risi al Teatro Manzoni di Milano dal 4 al 21 maggio. Sarà Giuseppe Zeno a vestire i panni di Vittorio Gassman

“Dai, Robe'! Che ti frega della tristezza? Lo sai qual è l'età più bella? Te lo dico io qual è: è quella che uno ha”.
Il Sorpasso di Dino Risi è uno dei grandi capolavori della commedia italiana, complice la magistrale interpretazione sul grande schermo di Vittorio Gassman nei panni del protagonista Bruno Cortona.
 

Road movie dalla Roma deserta del mattino di Ferragosto, lungo le strade della Versilia fino ad arrivare alla Costa Azzurra, è diventato il manifesto dell’Italia del boom economico. A più di cinquant’anni dall’uscita del film, per la prima volta la celebre sceneggiatura – scritta dallo stesso Risi insieme con Ettore Scola e Ruggero Maccari – approda a teatro con la regia di Guglielmo Ferro e l’adattamento di Micaela Miano. Il celebre film di Dino Risi si fa pièce dal 4 al 21 maggio al Teatro Manzoni di Milano.


Bruno sarà l’attore Giuseppe Zeno, mentre a vestire i panni del suo contraltare, Roberto, la giovane promessa Luca Di Giovanni. Il Sorpasso vede anche la partecipazione di Cristiana Vaccaro, l’esplosiva Maddalena nella fortunata serie “Un medico in Famiglia 10” che questa volta incarna l’immaginario femminile nel doppio ruolo della moglie di Bruno e della zia di Roberto. Spogliato della connotazione storico-sociale, il film è costruito su una drammaturgia destrutturata, scatola aperta ideale per una riscrittura teatrale focalizzata sui personaggi. In questa dinamica la trasposizione teatrale mette al centro della vicenda i due protagonisti, e il loro incontro/scontro come puro conflitto caratteriale e psicologico.
Tra Bruno e Roberto si stabilisce sin dalle prime scene un giocoforza di prevaricazione, rivendicazione, ambizioni, fughe, rinascite, silenzi e violenza. Il loro sarà un viaggio jarmuschano all’interno delle bolle conflittuali che ognuno ha provato a cancellare a nascondere, allontanandosene fisicamente il più possibile e che solo in compagnia dell’altro, estraneo e non giudicante, pensa di poter affrontare e risolvere.

 

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