Teatro

Il teatro continua a vincere al Festival di Positano

Il teatro continua a vincere al Festival di Positano

Dopo lo sfavillante avvio del 29 luglio con “Fragile”, il recital di cui è stata protagonista la straordinaria Isa Danieli, preceduto dal coinvolgente prologo interpretato da Roberto Azzurro per le strade del centro, il Positano Teatro Festival 2011 è entrato nel vivo con tre serate ad alto contenuto qualitativo. Il 30 luglio, che ha visto l’inaspettata presenza di un pluriacclamato Kaspar Capparoni nelle vesti di testimonial guadagnare il palco con il direttore artistico del festival Gerardo D’Andrea, ha avuto poi come protagonista Carmine Borrino che, nelle vesti di interprete regista ed autore di “Intercity Plus”, ha offerto al pubblico della cittadina costiera una serata di emozione e divertimento straordinari. Il talento creativo del giovane artista, che già ha calcato i palcoscenici più importanti d’Italia, avendo lavorato in compagnie di prestigio come quelle di Carlo Giuffrè e Luca De Filippo, si è espresso al meglio grazie ad un testo che coniuga tradizione, denuncia e commedia, nel quale l’attore è stato affiancato da una compagnia di bravi colleghi quali Rosario D’Angelo, Noemi Coppola e Anna Moriello, quest’ultima nel ruolo di una madre che vive il conflitto opposto a quello della madre della celeberrima sceneggiata “Lacrime Napulitane”. Forte della conoscenza, infatti, di questa forma di teatro popolare, di cui è appassionato studioso, Borrino ha aggiornato alla realtà attuale quel rapporto di doloroso distacco tra madre e figlio, invertendo i ruoli: la mater dolorosa, infatti, appare tale non perché il figlio emigrante si allontana da lei, ma perché rischia di tornare in una città oramai arida e matrigna. Lo spettacolo si è avvalso di un’ accattivante colonna sonora eseguita dal vivo da Mariano Bellopede.
La serata del 31 ha dato inizio ad una “due giorni” di spettacolo nel borgo di Montepertuso, contrada positanese che già l’anno scorso ospitò alcuni spettacoli del festival. Domenica il gradito ritorno di Peppe Miale con il monologo “Juventus – Napoli 1 a 3” tratto dall’omonimo racconto di Maurizio De Giovanni per la regia di Massimo De Matteo, che già l’anno scorso infiammò la popolazione di Positano registrando un doppio tutto esaurito. Quest’anno il successo non è stato minore, anzi: ben 516 posti tutti occupati, con un centinaio di persone costrette a tornare a casa a bocca asciutta: una riprova che quando il teatro incontra i gusti del pubblico senza compromessi qualitativi la vittoria è assicurata.
Lunedì 1 agosto, sempre a Montepertuso, ancora un ritorno, quello di una delle prime donne del teatro partenopeo, Maria Basile, per la terza volta nel cartellone del festival, con un nuovo spettacolo, “A casa dopo cena”, comprendente due atti unici di Manlio Santanelli sul rapporto di coppia, portati in scena insieme a Gennaro Piccirillo per la regia di Roberto Capasso. Lo spettacolo fa leva sulla trascinante ironia dell’autore, evidenziandone gli aspetti surreali. La Basile mette in scena tutta la vis comica di cui è portatrice, giocando con evidente consapevolezza attoriale con i personaggi di moglie che Santanelli ha creato per raccontare le crisi coniugali della coppia borghese. Nel primo atto unico, che porta proprio il titolo dello spettacolo, una moglie ed un marito ancora seduti al desco serale, dopo aver consumato il pasto, si confrontano in una discussione che, imperniata su episodi importanti o banali, li porta ad allontanarsi l’uno dall’altro, distanza che viene rappresentata dal separasi della tavola a  cui sono seduti e dal conseguente distanziarsi. Solo la passione primordiale del sesso li farà incontrare di nuovo. La coppia protagonista del secondo atto unico invece si scontra e poi si ritrova attraverso una sorta di psicodramma in cui entrambi si confrontano, interpretando una serie di personaggi ai quali danno il compito di spiegare le loro ragioni. Lo spettacolo ha divertito e fatto pensare, grazie alle brillanti interpretazione dei due attori che assecondano una regia che spinge sull’acceleratore del ritmo e dell’ironia di battute fulminanti, a cui Capasso dona un’atmosfera da commedia Anglo-Americana, dai tempi asciutti e sincopati, e questa scelta trova ragione nel pubblico divertito e partecipe all’ennesimo successo di questo festival.