Teatro

Il teatro tra musica e sogno secondo Marthaler

Il teatro tra musica e sogno secondo Marthaler

Tra le note di Schumann, Mozart, Wagner e i Jackson Five, un viaggio impertinente nella materia di cui è fatto il teatro: i sogni.

Il regista svizzero Christoph Marthaler, nel suo nuovo lavoro, King Size, introduce lo spettatore nell’universo onirico e nella movimentata intimità di una bizzarra coppia di (quasi) insonni. Sull’enorme letto di una leziosa stanza d’albergo, i due cercano invano di addormentarsi, continuamente disturbati da sogni troppo grandi, in una folle sfilata di personaggi: dal coro di virtuosi che cantano stretti in un armadio, fino al misterioso terzo incomodo che si infila nel letto come se niente fosse. A fare da filo conduttore a queste surreali visioni, è la musica, o meglio, in questo caso, le sue variazioni enarmoniche.

"Per 'enarmonia' - spiega Marthaler - s’intende una tecnica di composizione musicale che permette di scrivere uno stesso suono alla stessa altezza in due modi diversi, come accade per il sol diesis e il la bemolle. I compositori degli ultimi due secoli hanno fatto un largo uso di questa tecnica, probabilmente per una ragione semplice: essa rende perfettamente l’idea della metamorfosi. Ogni rapporto umano non consiste forse in un legame enarmonico di qualche tipo?”

Appuntamento lunedì 8 (h 20.45) e martedì 9 giugno (h 19.30) al Teatro Carignano, a conclusione della stagione 2014/2015 del Teatro Stabile di Torino. Spettacolo con sopratitoli in italiano.