Nato nell'ambito della ricerca, dal suo fondatore ad oggi non ha mai smesso di sperimentare nuove forme di teatro. Il Direttore Artistico Thomas Richards spiega le attività e l'evoluzione del Centro.
Per i trent’anni da poco compiuti, il Direttore Artistico Thomas Richards, che rappresenta il Workcenter of Jerzy Grotowski, in una conferenza stampa tenutasi ieri presso l’Istituto polacco ha riassunto quella che è la loro attività, ossia esplorare il teatro in modi unici e straordinari, seguendo l’insegnamento del fondatore Jerzy Grotowski, uno dei più grandi ricercatori e innovatori di teatro del XX secolo. All’attivo nell’ambito della Fondazione Teatro della Toscana, il cui impegno costituisce il fulcro delle attività internazionali della Fondazione, il Workcenter con Thomas Richards e Mario Biagini (Direttore Associato) è costantemente impegnato nella ricerca sistematica sulle arti performative e in un’intensa azione pedagogica.
"La performance non è un'illusionistica copia della realtà, nè la sua imitazione. Non è una serie di convenzioni accettate come un gioco di ruolo, recitato in una seperata realtà teatrale. L'attore non recita, non imita, o pretende. Egli è se stesso": Jerzy Grotowski, polacco di nascita, drammaturgo e regista teatrale, è stato un rinnovatore del teatro che, sulle orme di Stanislawskij, doveva partire dalla valorizzazione dell’attore, della sua sensibilità e umanità, e dall’esperienza della costruzione, in comune col regista e gli altri attori, dell’esperienza teatrale. Grotowski formulò una disciplina teatrale che trasferì nel suo “teatro laboratorio”.
Ogni passo compiuto dal centro è diventato il trampolino di lancio per quello che oggi rappresenta, ossia un punto nevralgico per le attività pedagogiche, di ricerca e produzione ed il loro sviluppo futuro. Passi fondamentali sono stati compiuti grazie al supporto di Roberto Bacci, Carla Pollastrelli -curatrice e traduttrice della prima edizione italiana integrale dei Testi di Jerzy Grotowski (uscita nella collana “Oggi, del teatro” de La casa Usher)-, e Luca Dini, co-direttore del Centro per la Sperimentazione e la Ricerca Teatrale di Pontedera, attualmente confluito nella Fondazione Teatro della Toscana.
"Il teatro non è indispensabile. Serve ad attraversare le frontiere fra te e me".
Al passato uno sguardo veloce per proiettare le attività direttamente nel futuro, proseguendo il lavoro artistico e formativo nei vari continenti. Ad aprile 2017 quattro workshop di approfondimento su aspetti specifici del lavoro svolto dal Workcenter toccheranno le città di Varsavia, Vienna, Parigi e Roma.
Tra fine aprile e inizio maggio il Workcenter sarà per la prima volta al MITEM Festival di Budapest e sempre a maggio sono in programma: a Lublino, in Polonia, due date del ‘cult’The Living Room e un incontro sugli attuali sviluppi della ricerca del Workcenter; a Rennes, in Francia, un workshop al Théâtre Nationale de Bretagne; a Perm, in Russia, la presentazione di propri lavori al Diaghilev Festival; sull’Isola di Samos, in Grecia, con i giovani del campo profughi e i ragazzi originari dell’isola, per creare insieme a loro uno spettacolo sul tema dell’esilio, dell’allontanamento forzato dal proprio paese e dalla propria casa: l’esperienza verrà documentata da un’equipe polacca, che realizzerà un documentario.
Il Workcenter tornerà a New York a giugno-luglio, settembre-ottobre, ottobre-novembre, per continuare il suo lavoro con le comunità del Bronx e arrivare a una creazione che coinvolga i senzatetto che fanno parte dei programmi di inclusione sociale presenti nell’area del Mid-Bronx, gli ex detenuti in collaborazione con Stella Adler Studio, la popolazione anziana del Mid-Bronx Senior Citizen Center. Da luglio, inoltre, gli impegni spazieranno dalla Cina, a Hong Kong e a Shangai, al Brasile, alla Turchia. Non meno rilevante di quello internazionale è il calendario delle attività in Italia tra Pontedera, Milano, Modena e Bologna.