"Perhaps All The Dragons…", terzo episodio del progetto 'Horror Vacui' del collettivo Berlin (Bart Baele, Yves Degryse) sarà in scena dal 21 al 23 ottobre presso la Chiesa San Carlo di Modena: trenta storie, trenta monologhi video, un caleidoscopio di persone, fatti, aneddoti e avventure.
Dal 21 al 23 ottobre approda a VIE Festival il collettivo BERLIN (Bart Baele, Yves Degryse) in scena presso la Chiesa San Carlo di Modena con lo spettacolo Perhaps All The Dragons…, terzo episodio del progetto Horror Vacui (paura del vuoto), nel quale storie vere e toccanti vengono delicatamente districate attorno ad una tavola. L’ideazione dello spettacolo è di Bart Baele e Yves Degryse, alias BERLIN, che curano anche il testo in collaborazione con Kirsten Roosendaal, mentre la colonna sonora e mixing di Peter Van Laerhoven.
I registi Bart Baele e Yves Degryse hanno creato il collettivo BERLIN nel 2003, decidendo di non scegliere un genere in particolare, ma di avventurarsi nel regno del documentario e lasciare che fossero i luoghi delle loro incursioni a guidare la loro ispirazione.
Questa filosofia ha dato vita a due cicli progettuali: Holocene (l’attuale era geologica) dove il punto di partenza è sempre una città o un altro luogo del pianeta, e Horror Vacui.
La compagnia ha lavorato in 27 paesi diversi negli ultimi anni, all’interno di vari circuiti: dai teatri agli spazi espositivi, dai festival alle location speciali.
Una famosa pianista si rende conto sul palco di aver studiato il concerto sbagliato, un neurochirurgo scambia testa e corpo di due esemplari di scimmie, esse sopravvivono: in Giappone ci sono 700.000 persone che vivono come hikikomori, chiusi nelle loro stanze da letto per almeno un anno, completamente avulsi dalla vita sociale.
Sei gradi di separazione, è una teoria che prevede che ogni individuo possa entrare in collegamento con un altro attraverso non più di 6 intermediari nel mondo.
Avvalendosi di un dispositivo scenico a pianta ovale sul cui perimetro sono montati trenta schermi che trasmettono i monologhi di altrettanti personaggi, lo spettacolo del collettivo BERLIN si presenta come un caleidoscopio di persone, fatti, aneddoti e avventure.
Trenta storie, trasformate in altrettanti monologhi video con una costruzione drammaturgica che crea coerenza fra loro. La durata di ogni intervento è esattamente la stessa: diverse interazioni avverranno in vari momenti. I registi Bart Baele e Yves Degryse hanno incontrato persone, fatti, aneddoti, avventure, intrighi e pensieri interessanti. I temi emersi da queste storie sono eclettici: da ipotesi filosofiche, al dettaglio scientifico fino agli aneddoti, ecc. Una grande struttura ovale sul cui perimetro sono montati 30 schermi/storie, ospita gli spettatori per uno spettacolo che “Le Figaro” ha definito “Mozzafiato! Ed eccitante, perché ognuno dei personaggi racconta una storia vera. Una raccolta di storie collettive. Questo lavoro è una discesa nel cuore dell’umanità.”
“nelle nostre vite ci sono principesse che non attendono altro che vederci agire, solo una volta, con bellezza e coraggio” Horror Vacui #3