Dal 3 al 6 febbraio il noto giornalista tornerà in scena per raccontare, con autorevolezza, carisma e ironia, fatti e misfatti degli ultimi 40 anni della musica italiana.
“Sono stato derubato del mio mestiere di critico dai talent show e dai loro meccanismi che trasformano in giudice il pubblico a scapito della qualità”, afferma Mario Luzzatto Fegiz, prestigiosa firma del “Corriere della Sera” che torna in scena con il suo spettacolo “Io odio i talent show”, dal 3 al 6 febbraio 2016: quattro serate in programma al Teatro di Vetro in Fabbrica di Lampadine, nuovo spazio artistico e culturale nato nel cuore di Milano.
“Quest'anno al Festival di Sanremo 14 dei 20 Big provengono dai talent. Molti di loro sono bravi, ma non è così per tutti. Mi ricordo ancora quando sono stato attaccato per aver parlato male di Valerio Scanu, mentre sono ancora pentito di non aver capito fin da subito il talento di Marco Mengoni - ammette il giornalista - Il problema è che ne escono tanti ogni anno e non c'è spazio per tutti”. Questo sarà uno dei tanti temi trattati all’interno dello spettacolo, come spiega lo stesso autore: “L'idea è nata da una serie di conferenze fatte insieme a dei musicisti, in cui mi capitava di raccontare aneddoti della mia vita. All'epoca lavoravo con un impresario di nome Claudio Trotta, che mi mise in contatto con Maurizio Colombi, il quale aveva portato in scena musical importanti. Tra di noi è nata un'amicizia e nel giro di due mesi mi ha trasformato da giornalista ad attore. Poi, con la complicità del mio assistente Giulio Nannini, si è fatto raccontare la mia storia e dopo un mese i due sono tornati con un copione che parlava della mia vita. Certo, alcune cose erano state inventate, ma fa parte del gioco del teatro: nel giornalismo devi dire la verità, mentre la bellezza del teatro è che puoi mescolarla con la finzione tanto che le due possono sembrare indistinguibili”, racconta Fegiz.
"Io odio i talent show" è diviso in due atti e racconta la storia di un critico importante che, a 65 anni, si sente improvvisamente derubato della sua autorevolezza. Così, in un crescendo tragicomico, narra, con sorprendente umorismo e istrionico carisma, episodi sconosciuti, leggende, fatti e svariati misfatti vissuti in prima persona insieme ai grandi protagonisti degli ultimi 40 anni di musica in Italia.
Accompagnato sul palco dai musicisti Paolo Barillari (chitarra e voce) e Marco Brioschi (tromba) della Fegiz Band, percorre un folle viaggio fra canzoni celebri e decine di aneddoti, su leggende come Tenco, De André, Dalla o Elton John, quanto su artisti più popolari come Vasco, Pausini, Madonna, fino agli odierni idoli dei talent show.
Giovedì 4 febbraio, ore 19, sempre al Teatro di Vetro, Mario Luzzatto Fegiz porterà inoltre la sua testimonianza sul tema del successo nell’incontro “Sulla cresta dell’onda”, affrontandolo sia da un punto di vista personale in qualità di affermato giornalista, sia in campo musicale, attraverso la sua profonda e diretta conoscenza di affermati artisti come critico musicale. Giampaolo Rossi, fondatore di Fabbrica di Lampadine e del Teatro di Vetro, ricondurrà la testimonianza del prestigioso giornalista a regole e strumenti per avere successo in azienda. Evento gratuito, con la possibilità di acquistare il biglietto dello spettacolo serale a prezzo ridotto.
Leggi la Scheda dello spettacolo
Biglietteria:
Costo: intero 20 euro – ridotto 15 euro
Per informazioni e prenotazioni:
Tel: 02-36799174
www.teatrodivetro.it
info@teatrodivetro.it