Da questa sera al 6 dicembre va in scena al Teatro Arsenale di Milano "La cantatrice calva", capolavoro di Eugène Ionesco.
La regista Marina Spreafico - contraria all'etichetta di "teatro dell'assurdo" di solito legata all'autore rumeno - porta in scena Ionesco per la terza volta, cimentandosi con quella che lo stesso autore definì "anticommedia".
Debuttata senza successo nel 1950 e ripresa 5 anni più tardi, "La cantatrice calva" aprì la strada ad un nuovo modo di fare teatro. La storia racconta in toni ironici e parodistici la borghesia, riproponendo la stessa scena con l'inversione dei personaggi.
"Interno borghese inglese, con poltrone inglesi. Serata inglese. Il signor Smith, inglese, nella sua poltrona e nelle sue pantofole inglesi, fuma la sua pipa inglese e legge un giornale inglese accanto a un fuoco inglese. Porta occhiali inglesi; ha balletti grigi, inglesi. Vicino a lui, in un'altra poltrona inglese, la signora Smith, inglese, rammenda un paio di calze inglesi. Lungo silenzio inglese. La pendola inglese batte diciassette colpi inglesi."
Teatro