Teatro

IV puntata - L'Europa è una fiera scalcinata alla deriva

IV puntata -  L'Europa è una fiera scalcinata alla deriva

Quarto episodio mercoledì 9 giugno, per Bizarra, la divertente teatronovela argentina, riscritta e diretta da Manuela Cherubini, che sta richiamando ogni sera una folla di curiosi di questo nuovo genere al Teatro Sannazaro.

“Se c’è un altro paese dove credo che possa essere compresa questa estetica, quel paese è l’Italia”, ha dichiarato Rafael Spregelburd, autore e ideatore dello spettacolo. E se c’è una città, aggiungiamo noi, che si presta per ospitare “Bizarra”, questa è Napoli, patria della sceneggiata, antenata partenopea delle telenovelas latino-americane, dove viene girata la soap opera televisiva “Un posto al sole”.

A giudicare dalle risate e dai commenti del dopo-spettacolo, il pubblico che sta seguendo sera dopo sera la saga delle due gemelle, Candela e Velita, sta apprezzando molto questo esperimento a metà fra il teatro e la televisione, in cui la commistione fra i due generi di intrattenimento si concretizza nell’ osmosi di attori provenienti dal piccolo schermo, in particolare dalla soap made in Naples.

Fra questi, l’attrice Daria D’Antonio (nella foto), Assunta sul piccolo schermo, impegnata nel ruolo di Wilma, la mamma adottiva di Velita, che nella puntata di ieri sera ha inscenato il sequestro di Candela, chiedendo un riscatto a sua madre, Felicia Auster, ricca mercante d’arte. Ma la cinica e perfida Felicia è tutt’altro che preoccupata dall’improvvisa sparizione della figlia, tutta presa dai suoi problemi con artisti e loschi affari. In realtà Candela non è stata rapita, ma ha solo scelto di confondersi nell’anonimato a Merlo, sobborgo di Buenos Aires, proprio nell’umile casa della famiglia di Velita, inconsapevole di essere in realtà sua sorella gemella.

Fra i personaggi più applauditi di questo episodio, Felicia Auster, interpretata da una bravissima Autilia Ranieri, un incrorcio fra Ute Lemper e Crudelia Demon, una donna assetata di sesso e di denaro, che in pubblico fa sfoggio di un linguaggio molto forbito, continuamente inframmezzato da termini inglesi e francesi scanditi con accento perfetto, salvo poi in privato nei momenti d’ira, far uscire fuori la sua vera natura, diventando volgare e sguaiata.

“Trovo questo personaggio molto divertente, surreale ma anche tragicamente vero. Mi ha ricordato purtroppo alcune signore dell’alta società che conosco”, ha commentato a fine spettacolo Elisa, un’assidua frequentatrice del teatro di via Chiaia.

Siamo solo all’inizio, mancano ancora sedici puntate alla fine della saga, e per chi vuole salire sul treno in corsa ed assistere ad una puntata di questo divertente esperimento teatrale ogni sera lo spettacolo inizia con il riassunto delle puntante precedenti, proprio come una vera soap opera.