Dal 31 ottobre, al teatro Franco Parenti di Milano, attori e sognatori daranno vita a uno spettacolo unico nel suo genere.
Dopo aver atteso svariati e lunghi mesi (lo spettacolo era previsto a Milano per marzo 2020) la compagnia Domesticalchimia torna - finalmente: c'è da dirlo - a calcare il palcoscenico del Teatro Franco Parenti di Milano con La banca dei sogni (Info e Date).
La genesi dell'opera
La drammaturgia prende spunto da un libro francese, datato 1980, La banque des rêves, scritto dai coniugi e antropologi francesi Jean and Franҫoise Duvignaud insieme con Jean-Pierre Corbeau. Ciò che lo studio degli autori prendeva di mira era la realtà onirica, multiforme, sfaccettata ed eterogenea dei concittadini francesi; dividendola, per meglio analizzarla, secondo i criteri dell'età e dell'origine sociale.
I sogni - si chiedevano - dei contadini sono identici o comparabili a quelli degli operai o dei dirigenti? Da questo interrogativo ebbe avvio la loro indagine, che fu mossa pure (per i Duvignaud) da un loro, personalissimo e doloroso vissuto: la perdita di un figlio.
La banca dei sogni, oggi
La spinta iniziale è dunque frammista all'inquietudine e all'angoscia, sentimenti ancora oggi attuali, non solo e non tanto per ciascuno, bensì e più in profondità, per una società scossa e isolata al suo interno. Ecco, pertanto, tutta la validità dello spettacolo, che punta a scoperchiare certe problematiche del mondo odierno. Cosa si sogna ora? Cosa sognano i bambini, i ragazzi e gli adulti? Da queste domande emerge con impeto tutta la curiosità della regista, Francesca Merli, verso un'umanità difficile e mai uguale a se stessa.
La peculiarità della performance, difatti, è il suo essere ogni volta differente, poiché diversi sono i sognatori che salgono sul palco assieme agli attori Laura Serena e Davide Pachera e alla sound designer Federica Furlani. A seconda della città che man mano ospiterà lo spettacolo (qui le date della tournée, ancora in via di definizione), cambieranno le persone che si racconteranno, condividendo con il pubblico i loro sogni notturni.
Sbirciandole da questa particolare angolazione, le persone rivelano a poco a poco qualcosa che le accomuna. Elementi ricorsivi, in effetti, possono essere rintracciati senza troppa difficoltà, a detta della regista Francesca Merli:"Dopo aver indagato per lungo tempo l'infanzia, ci siamo resi conto di come i bambini siano provati, oberati dagli impegni, sempre molto stanchi, è una caratteristica che abbiamo riscontrato ovunque... Per noi di altre generazioni, la noia durante l'infanzia era anche positiva, invece adesso viene letta come un vuoto che va riempito di attività".
E i trentenni, invece? E i cinquantenni? Quali sono i sogni che agitano i sonni nel capoluogo lombardo? Per scoprirlo, non bisogna mancare all'appuntamento!
Per INFO, DATE e BIGLIETTI: La banca dei sogni (Scheda spettacolo)
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