Dopo aver debuttato lo scorso 27 ottobre a Martina Franca, lo spettacolo L'alba di un nuovo giorno andrà in scena al Verdi di San Severo per raccontare al pubblico la cultura della donazione degli organi.
Il teatro è il luogo in cui si raccontano storie, vere o inventate, fantastiche o reali, dove il pubblico diviene scenografia che respira, osserva e sospira; come la cornice di un quadro, cattura e custodisce l'anima narrante e resta impressa come la foto di una polaroid.
Il teatro è arte, pensiero, azione; il teatro è tante cose, basta scegliere un linguaggio e raccontare. L'impegno civile, il tributo al ricordo di una persona, il supportare un principio o un'idea: questo è quanto custodito tra le righe dello spettacolo L'alba di un nuovo giorno, che andrà in scena sabato 26 novembre, alle ore 21, al Teatro Giuseppe Verdi di San Severo.
La piéce è organizzata e promossa dall'Associazione "Lo Sportello di Mattia", impegnata nella diffusione della cultura della donazione degli organi, nata all'indomani della scomparsa del giovane Mattia Tagliente, vittima di un incidente stradale. Lo spettacolo, che ha debuttato lo scorso 27 Ottobre a Martina Franca riscuotendo grande successo di pubblico, è un messaggio di speranza rivolto a coloro che potrebbero salvare altre vite umane acconsentendo all'espianto dei propri organi nel momento del trapasso.
Un argomento delicato quella della donazione degli organi, difficile, quasi tabù ancora in molte fasce della popolazione che viene però proposto al pubblico grazie al teatro, ambiente ovattato che mette al sicuro lo spettatore e lo predispone all'ascolto e alla riflessione. Uno spettacolo di teatro civile a tutti gli effetti, quindi, che in modo ironico e leggero racconta una verità tangibile e poco conosciuta.
La regia dello spettacolo è affidata a Carlo Dilonardo che, con la collaborazione di Roberta Romito e Valentina Colucci, ne è anche l’autore. Lo spettacolo teatral-musicale L’alba di un nuovo giorno è arricchito dalla presenza del Maestro Antonio Palazzo e della soprano Grazia D’Aversa. «Lo spettacolo – dichiara Dilonardo – è ricco di momenti esilaranti e paradossali, così come di quadri intensi, di forte riflessione e vuole comunicare a tutti quanto possa essere significativo compiere un gesto di grande coraggio ed altruismo, quale è quello della donazione».
Non è tutto. Il teatro è anche testimonianza e, nella fattispecie, ha un nome: Antonello Dell'Era. Medico di origini baresi, ma professionalmente attivo a Foggia, è stato uno dei pazienti che hanno beneficiato degli organi di Mattia, di un rene. Una storia nella storia, dunque, una testimonianza nella testimonianza che dimostra come la vita sia un dono, proprio come il quello compiuto dalla famiglia di Mattia. Insieme a Ida Cursio, giovane medico originario di San Severo e forte promotrice dello spettacolo nel teatro della sua città natale, Antonello interpreterà i panni di un Carabiniere.