Dopo il grande successo delle passate stagioni, il Teatro Franco Parenti ripropone "Favola", spettacolo cult ironico e dissacrante di e con Filippo Timi.
Il pubblico lo ama, la critica lo acclama, i colleghi lo invidiano. E come biasimarli. Quando si ha di fronte l'opera di un genio come Filippo Timi non si può che restarne ammaliati. Come Re Mida, tutto ciò che l'autore, regista e interprete umbro tocca, si trasforma magicamente in oro. Ora, il collezionista di successi torna a casa, a calcare il palco del Teatro Franco Parenti, con uno degli spettacoli più dissacranti e coinvolgenti della sua fortunata carriera: "Favola". Già tutto esaurito per le repliche della pièce, considerata un vero e proprio cult, in scena a Milano dal 7 al 12 aprile (prove generali aperte al pubblico pagante il giorno di Pasquetta).
C’era una volta una casa fiabesca in una cittadina qualunque della provincia americana, un salotto accogliente, una vita perfetta come in un film di Doris Day. C’era una volta una donna che sognava, in vaporosi abiti anni Cinquanta firmati da Miu Miu, e un’amica bionda come Kim Novak nelle pellicole di Hitchcock. C’era una volta tutta l’illusione possibile e il suo improvviso ribaltamento. Filippo Timi ritorna con la sua Favola ammaliante, poetica, ironica, vorticosa e sorprendente.
Mrs Fairytale e Mrs Emerald s’incontrano ogni giorno per condividere le loro esistenze tranquille e borghesi, ma la facciata lentamente si sgretola rotta da segreti terribili e possibilità inaspettate. Un grande gioco condotto con sapienza, che echeggia il cinema e ha il ritmo del Carosello, che è improvvisazione scenica e racconto di fantascienza, sullo sfondo delle note di Nat King Cole, dei jingle pubblicitari e delle carole natalizie.