Negli istituti scolastici del Veneto il teatro entra nelle scuole trasformando la grande letteratura di tutti i tempi in drammaturgia.
Da Dante a Pier Paolo Pasolini, da Mario Rigoni Stern alla Prima guerra mondiale, ma anche il bullismo e i suicidi degli adolescenti: tanti i temi che entrano in classe attraverso il teatro, con le «lezioni spettacolo» di Arteven, il circuito che mette insieme 200 teatri in 80 comuni del Veneto, una città metropolitana culturale in cui il pubblico può scegliere tra tanti cartelloni differenti.
Il teatro per lo sviluppo dei giovani
Da più di 20 anni il Circuito Teatrale Multidisciplinare veneto propone con successo agli Istituti scolastici della Regione lezioni spettacolo: argomenti direttamente legati ai percorsi didattici, o che se ne propongono come integrazioni, vengono affrontati con una formula efficace in termini comunicativi, ma anche di avvicinamento al teatro, da sempre mezzo essenziale nello sviluppo relazionale dei ragazzi.
Sono migliaia i ragazzi e le ragazze di un centinaio di Istituti scolastici (dalle medie alle scuole superiori) che hanno partecipato al progetto.
L’edizione 2021, che si avvia ormai a conclusione e che ha dovuto fare i conti con un’irregolarità della frequenza scolastica senza precedenti, è riuscita comunque a coinvolgere 66 istituti della regione, proporre ben 130 repliche e toccare circa 7000 ragazzi, di cui poco meno di 1350 online.
Un linguaggio nuovo e adeguato
Il teatro entra nelle scuole trasformando la grande letteratura di tutti i tempi in drammaturgia, grazie a un linguaggio che collega tra loro, in modo diretto ed immediato, temi antichi con fenomeni di assoluta contemporaneità.
Attori e attrici portano nelle aule di scuole, in aula magna o nelle palestre, spettacoli che affrontano temi che vanno dalla letteratura alla storia, fino a toccare argomenti civili e sociali, coinvolgendo i ragazzi con narrazioni sceniche, catturare la loro attenzione, fare riflettere.
Sono proprio ragazzi ad essere messi al centro di questo lavoro degli attori e attrici. Un metodo artistico che ha riscosso successo, portando gli studenti ad affrontare argomenti che normalmente non avrebbero discusso, contribuendo a formare identità e cultura del territorio.
Temi attuali e attualizzati
Un caso importante è stato il cosiddetto “Blue Whale”, un fenomeno virale che dalla Russia si è diffuso in tutto il mondo e che spesso è stato additato come responsabile del suicidio di adolescenti.
Su questo argomento il Teatro Boxer di Andrea Pennacchi ha cucito, per questa edizione, un spettacolo che parte dal mito di Aracne e compie un viaggio nel senso della parola metamorfosi. La fragilità con cui i ragazzi si avvicinano ai mondi virtuali, nei quali tutto sembra possibile e dove si smarrisce con facilità il senso del limite e del pericolo, viene recuperata attraverso un mito antico, senza tempo, che però può ancora insegnare molto.
“WalkofPeace” è l’altro grande tema del cartellone di quest’anno, anche se nato ufficialmente nel 2018. Frutto della collaborazione tra Italia e Slovenia, finanziato dall’Europa, è un progetto che intende conservare e valorizzare il patrimonio storico della Prima Guerra Mondiale, promuovendo, attraverso il ricordo, i valori della pace e della fratellanza tra i popoli.
Il valore della libertà
Quattro compagnie del territorio regionale (Teatro Boxer, Teatro Bresci, Theama Teatro e La Piccionaia) hanno portato nelle scuole la storia del primo grande conflitto mondiale, attraverso tecniche teatrali unite a un supporto didattico creato per l’occasione.
La Grande Guerra, dunque, da leggere come evento scatenante di una “guerra del mondo” che attraversa tutto il Novecento, così da sviluppare maggiore consapevolezza sull’importanza e sul valore della libertà e contribuire nel contempo a diffondere una cultura di pace.