Teatro

La magia e l'imperturbabile ironia di Jacob Von Gunten al Teatro India di Roma

La magia e l'imperturbabile ironia di Jacob Von Gunten al Teatro India di Roma

Lo spettacolo Jakob Von Gunten, ambizioso progetto di Lisa Ferlazzo Natoli ispirato al romanzo omonimo di Robert Walser, debutta nella sua forma definitiva al Teatro India di Roma dal 12 al 17 giugno 2012 (sei repliche, da martedì a sabato ore 21, domenica ore 18).

Una raffinata regia di Lisa Ferlazzo Natoli, con la produzione lacasadargilla, Teatro Vascello e Festival Inequilibrio/Armunia, in collaborazione con il Teatro di Roma.

Nato nel 1878 e morto passeggiando sulla neve il giorno di Natale del 1956, il grande scrittore svizzero - ancora poco noto in Italia - è considerato una delle voci più originali della letteratura mitteleuropea del primo Novecento. Figura lieve ed enigmatica allo stesso tempo, Walser si iscrisse a ventisette anni a un corso per diventare servitore, dopo il quale venne assunto come cameriere nel castello di Dambrau in Alta Slesia.

Nasce dunque da un dato autobiografico il romanzo Jakob von Gunten (1909), in cui il protagonista, un giovane di buona famiglia, si iscrive all’Istituto Benjamenta, una scuola per servitori, dove non si insegna apparentemente nulla e dove gli studenti si dedicano alle pulizie o mandano a memoria brani di un insulso manuale d’educazione. Se inizialmente Jakob sembra ribellarsi a quella che gli pare un’impostura, alla fine scoprirà un insegnamento "affatto diverso", grazie al quale si sentirà pervadere da un “senso strano, di contentezza”.

Il misterioso istituto è diretto dal signor Benjamenta e da sua sorella Lisa, e tra gli allievi c’è Kraus, modello del servo perfetto. Jakob ha un’intemperanza, una grazia e un inconsapevole intuito che gli permettono di intercettare qualcosa nei fratelli e in Kraus. Con un doppio movimento - d’attrazione e repulsione, seducendo e lasciandosi sedurre - si ritrova così in un mondo sospeso, tra le risate argentine di Lisa, gli scoppi di violenza del Direttore e le schermaglie con Kraus. E nell’istituto Jakob scopre anche l’amore nella figura, contemporaneamente angelica e demoniaca, della giovane insegnante Lisa Benjamenta destinata a una tragica fine.

Diviso tra ambizione e abbandono, desiderio di successo e di annullamento, Jakob von Gunten incarna un percorso di formazione al confine tra incanto e disincanto, fiaba e realtà. In preda a una vertigine che li fa muovere nell’Istituto come in un paesaggio immaginario, Jakob e il direttore abbandoneranno infine l’Istituto per un viaggio nel deserto che ci farà perdere le loro tracce.