Fino al 30 aprile al Teatro della Cooperativa sarà esposta la mostra collettiva di pittura urbana intitolata LA MEMORIA NON SI CANCELLA con opere di Zibe, Santy, Atomo & Neve. La mostra, ideata e prodotta da Franco Brambilla e curata da Giuliana Ducrey, nasce e prende forma nel Teatro Artigiano di Massenzatico, Reggio Emilia che la mette in stagione. Poi il progetto entra in contatto con l'esperienza del Teatro della Cooperativa di Milano e nasce l'idea di presentare l'esposizione anche al pubblico milanese. In una sorta di legame itinerante con gli artisti, che operano in diversi territori, nell'edizione milanese all' opera di Gola viene sostituita quella di Atomo e Neve, artisti milanesi che avevano già collaborato con il Teatro della Cooperativa. Figli degli anni ottanta i giovani artisti hanno in comune la passione per un’arte muraria connotata da un forte senso di impegno sociale, di denuncia della condizione giovanile, degli abusi fatti sugli animali. La mostra vuole offrire l’opportunità a giovani artisti di incontrare un pubblico sempre più capace di individuare nella loro forme d’arte un percorso di rinnovamento che parla dell’oggi.
Zibe è nato a Città del Messico nel 1981, vive e lavora Milano. Fin dal 1994 si avvicina ai murales con spray e graffiti sui muri di Milano che segnano l’inizio di un’inarrestabile produzione di posters, stickers e stencils con i quali nel corso degli anni svilupperà un personale linguaggio poetico. Nel 2001 fa la sua prima comparsa “il negretto”, alias Arnold, l’indimenticabile protagonista della serie cult anni ’80 Il mio amico Arnold, che Zibe trasforma in un’icona dei nostri tempi, facendolo assurgere a simbolo di tutti i perdenti. Ispirato dai temi dell’antipsichiatria, Zibe inventa quindi il brand logo TSO, acronimo per Terapia Sanitaria Obbligatoria, con il quale intende denunciare la brutalità dei centri di riabilitazione e l’ipocrisia della società sulla sostanze stupefacenti. Principali mostre e murales a Milano, Berlino, Roma, Dublino, Barcellona, Carugate, Bassano del Grappa.
Santy è nato nel 1979 a Napoli e si trasferisce da piccolo a Milano; fin da ragazzo si diletta nella scena del writing. Parallelamente frequenta il liceo artistico e poi l'accademia di Brera dove si diploma in pittura con il massimo dei voti. Protagonista, verso la fine degli anni ‘90, del cambiamento di tendenza nella scena dei graffiti italiana: da writing a street logos e poi street art. L'artista si esprime oggi con varie tecniche, dalla pittura da cavalletto a quella murale, dall'affissione, alla stampa incisoria e serigrafica. Nello specifico ambito della pittura e della rappresentazione grafica, Santy attinge da un immaginario tipicamente italiano, riportando le suggestioni della cultura popolare nostrana in chiave narrativa e fiabesca, spesso grottesca. Realizza opere dove la sperimentazione tecnica mantiene sempre un gusto genuino e artigianale, al servizio della conoscenza e della riflessione su concetti culturali provenienti da diversi campi come la spiritualità la storia e l'antropologia. L'artista ha prodotto le sue opere principalmente nelle città di Milano, Napoli e Lisbona.
Di Neve si sa che lavora da tanti anni, è di Carugate ma vive a Milano e, come Atomo, col quale condivide l’appartenenza alla primissima generazione di writers italiani, rappresenta un’arte che ha le sue radici nel writing storico e nell'estetica della bomboletta spray, ma che si nutre anche di idee nuove e di nuove forme di comunicazione diffusa, delle tecniche di guerrilla marketing come dei linguaggi e delle tecniche più nuove, dagli stickers agli stencil alle tante forme di «disordinazione urbana» presenti ormai ovunque nelle città di oggi.
Giovedì 21 aprile, alle ore 18.30, al Teatro della cooperativa è stato organizzato un incontro con gli artisti a cui tutti sono invitati.