La compagnia Mummenschanz presenta uno spettacolo unico di teatro danza realizzato senza musica nè parole in un contesto poetico e suggestivo: sono in scena a Senigallia e Ascoli Piceno.
Mummenschanz, la spettacolare compagnia di teatro danza che da oltre quarant’anni fa sognare gli spettatori di tutto il mondo con il suo affascinante linguaggio muto di forme e colori, è in scena venerdì 8 alle 21 al Teatro la Fenice di Senigallia e sabato 9 alle 20,30 e domenica 10 aprile alle 17,30 al Teatro Ventidio Basso di Ascoli Piceno.
Fondata a Parigi nel 1972, Mummenschanz nasce in seguito a intensi anni di studio e sperimentazione sia nell’ambito del mimo che della danza. In quegli anni Mummenschanz offrì un’alternativa significativa non soltanto al lunare Pierrot ma anche alla espressività della danza classica con uno spettacolo unico, basato sulla straordinaria capacità espressiva del linguaggio dei corpi per dare personalità a oggetti usati anche come maschere. I mimi della compagnia - attualmente formata da Giovanni Colombo, Philipp Egli, Floriana Frassetto, Pietro Montandon, Raffaella Mattioli - infatti, non usano né musica né scenografie e non mostrano mai il volto.
Per i fondatori Mummenschanz rappresentava un gioco di possibilità, il tentativo di raccontare una storia lungo il filo sottile delle immagini, senza musica né parole, attraverso la potenza creativa del linguaggio non verbale dei corpi e delle forme. Definiti anche “musicisti del silenzio”, i Mummenschanz intessono storie esclusivamente visive: soltanto oggetti e oggetti-maschera, soltanto corpi e corpi-oggetto che si sviluppano su uno sfondo nero componendo un linguaggio ludico che tutti sono in grado di comprendere, purché si dia spazio al potere della fantasia e dell’immaginazione.