Teatro

La nuova stagione della Fenice di Venezia

La nuova stagione della Fenice di Venezia

18 titoli in 12 mesi: il record della Fenice ripropone un collaudato modello di nuovi allestimenti e riprese. Inaugura Idomeneo di Mozart in un nuovo allestimento diretto da Jeffrey Tate con la regia di Alessandro Talevi.

Il Teatro La Fenice di Venezia ha presentato la prossima stagione lirica e di balletto con diciotto titoli da novembre 2015 a ottobre 2016: nove nuovi allestimenti, sei riprese, un balletto ospite e due opere per ragazzi per un totale di 118 recite, confermando il mix di novità e repertorio e l’alto numero di rappresentazioni che caratterizza il modello produttivo della Fenice.

Fulcro della stagione saranno tre impegnative produzioni di capolavori di non frequente esecuzione di Mozart, Donizetti e Verdi: Idomeneo (dato finora alla Fenice solo nel 1981 e nel 1993) che inaugurerà la stagione in un nuovo allestimento diretto da Jeffrey Tate con la regia di Alessandro Talevi; La Favorite (per la prima volta alla Fenice in lingua originale francese dopo le riprese novecentesche in italiano del 1965 e 1988), che sarà diretta da Donato Renzetti con la regia di Rosetta Cucchi e vedrà il debutto di Veronica Simeoni nel ruolo di Léonor de Guzman; Stiffelio (capolavoro del 1850 che aprì la strada alla Traviata e ai melodrammi borghesi della piena maturità ma che, ritirato dall’autore nel 1856 per difficoltà con la censura, fu riesumato per la prima volta a Parma nel 1968 e, con un’audace operazione filologica ideata da Giovanni Morelli che ne segnò la definitiva rinascita, alla Fenice nel 1985), che sarà riproposta nell’edizione critica pubblicata nel 2003 sulla base del manoscritto autografo ritrovato nel 1992 in un nuovo allestimento con la direzione musicale di Daniele Rustioni e la regia di Johannes Weigand, recente vincitore del Premio Abbiati 2015.

Tra gli altri nuovi allestimenti, tre si rivolgeranno al repertorio comico tra Otto e Novecento, con la prima rappresentazione italiana di Les Chevaliers de la Table ronde di Hervé, raffinato e irresistibile opéra bouffe parigino del 1866 che giunge a Venezia in una produzione di Palazzetto Bru Zane; con la commedia lirica L’amico Fritz di Pietro Mascagni, assente dalla Fenice dal 1955, che sarà diretta da Fabrizio Maria Carminati con la regia di Simona Marchini; con un dittico formato da due atti unici rispettivamente del 1909 e del 1962: Il segreto di Susanna di Ermanno Wolf-Ferrari (inno belle époque alla sigaretta) e Agenzia matrimoniale di Roberto Hazon (nel decennale della scomparsa), che saranno proposti con la direzione musicale di Enrico Calesso, la regia di Bepi Morassi e le scene, costumi e luci della Scuola di scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Venezia nell’ambito del progetto Atelier della Fenice al Teatro Malibran.

Al Novecento storico sarà dedicata la produzione di Aufstieg und Fall der Stadt Mahagonny di Kurt Weill su testo di Bertolt Brecht, che giunge per la prima volta a Venezia nella versione integrale in tre atti, in un nuovo allestimento diretto da John Axelrod con la regia di Graham Vick, coprodotto con il Teatro dell’Opera di Roma. L’attenzione del Teatro La Fenice alla contemporaneità e al barocco sarà confermata dagli ultimi due nuovi allestimenti: la prima italiana del Medico dei pazzi di Giorgio Battistelli, azione musicale napoletana tratta dalla commedia omonima di Eduardo Scarpetta, ed Eliogabalo di Francesco Cavalli, che sarà proposto in Palazzo Ducale nell’ambito del Festival «Lo spirito della musica di Venezia» 2016.

Un grande classico del balletto, La Bayadère, su musica di Ludwig Minkus in una nuova versione coreografica di Thomas Edur basata su quella originale del 1877 di Marius Petipa, andrà in scena nel periodo natalizio nell’allestimento dell’Estonian National Ballet di Tallinn.

Per quanto riguarda le riprese, accanto ai due Rossini del Signor Bruschino e del Barbiere di Siviglia, a Norma di Bellini (con la regia di Kara Walker), all’Elisir d’amore di Donizetti e alla Traviata di Verdi (che si offrirà allo stimolante confronto col di poco precedente Stiffelio), particolare rilievo avrà la riproposta della pucciniana Madama Butterfly, nell’allestimento del 2013 di Àlex Rigola e Mariko Mori, che sarà diretta da Myung-Whun Chung, recente trionfatore ai Premi Abbiati 2015 per la sua straordinaria direzione di Simon Boccanegra alla Fenice.

Da segnalare infine le due produzioni rivolte al giovane pubblico: l’azione musicale Le cinesi di Christoph Willibald Gluck e la prima rappresentazione assoluta dell’«opera entomo-apocalittica a lieto fine» Il ritorno dei chironomidi di Giovanni Mancuso, che saranno presentate al Teatro Malibran in collaborazione con il Conservatorio di Musica Benedetto Marcello.

Date e maggiori informazioni sul sito della Fenice.