Vittoria Puccini e Vinicio Marchioni portano al Manzoni il capolavoro di Tennessee Williams, diretto da Arturo Cirillo
Il capolavoro che nel 1955 valse a Tennessee Williams il secondo Premio Pulitzer è un melodramma dal quale emergono una coralità di conflitti familiari e personaggi articolati, situazioni per certi aspetti ancora attuali a distanza di oltre sessantenni.
Prodotto dalla Compagnia Gli Ipocriti, per la regia di Arturo Cirillo e traduzione di Gerardo Guerrieri, arriva al Teatro Manzoni di Milano la rappresentazione "La gatta sul tetto che scotta", in scena dal 11 febbraio 2016 al 28 febbraio 2016.
La piece, composta da Tennessee Williams nel 1955, è dedicata ai contrasti familiari e, attraverso un piccolo gruppo di individui, rappresenta uno spaccato reale della società americana degli Anni Cinquanta, evidenziando un universo variegato di conflitti, da quelli di natura sessuale all’interno della coppia, a quelli finanziaria che coinvolgono l’intera famiglia fino a quelli esistenziali a livello individuale. L’opera del drammaturgo statunitense fu poi ripresa con successo da Hollywood nel 1958 in un film con Liz Taylor e Paul Newman, per la regia di Richard Brooks.
Cirillo ripropone così uno dei grandi melodrammi teatrali, curando scrupolosamente ogni dettaglio, anche scenografico. La piece si svolge, difatti, interamente nella camera da letto di Brick e Maggie, dove l’intera famiglia è riunita per festeggiare il compleanno del capofamiglia. Il regista si avvale, inoltre, di un cast eccezionale: spiccano Vittoria Puccini (Maggie) nel ruolo della gatta, nervosa felina pronta a graffiare, mentre Vinicio Marchioni (Brick), con la sua recitazione riflessiva e i lunghi silenzi, interpreterà la sofferenza e la repressione di un uomo che si arrende. Le scene di Dario Gessati e le musiche a cura di Francesco De Melis completano una rappresentazione di ricercata qualità.