Teatro

La Salomé di Oscar Wilde arriva in prima nazionale al Teatro Litta di Milano

La Salomé di Oscar Wilde arriva in prima nazionale al Teatro Litta di Milano

Salomé, la figlia, donna e amante più scandalosa della letteratura, torna dopo 34 anni sulla scena milanese.

La Salomé di Oscar Wilde e di Giovanni Testori, arriva al Teatro Litta di Milano con una prima nazionale il 18 Gennaio, portata in scena e condotta da uno dei più giovani registi di teatro Italiani: Alberto Oliva. L’opera molto discussa per la sua integrità morale fin dai suoi esordi nei teatri di Parigi, promette di mantenersi scandalosamente scomposta anche nel 2018. Salomé è tra le prime famme fatale della letteratura, donna capace di tentare anche un santo uomo come il Giovanni Battista e sedurre con la sua bellezza il patrigno Erode.

Dopo 34 anni di nuovo sulle scene

L’opera mescola e si ispira sia dalla poetica opera di Wilde che dal testo “Erodiade” di Testori, inizialmente romanzo poi diventato opera teatrale. L’opera del Maestro Testori, ritorna sulle scene milanesi dopo 34 anni.
Lui che aveva saputo ridare la scena ad Erodiade, una madre spodestata ed oscurata dalla bellezza della giovane figlia Salomé, che le si sostituisce nel letto matrimoniale ma le toglie anche la vita del suo amato Giovanni Battista.

Lo scandalo

L’opera wildiana, scritta fuori dal suolo della moralista Inghilterra del tempo, aveva destato scalpore anche nella più libertina Parigi e rifiutata completamente nei teatri della madre patria del giovane Wilde. Anche la revisione di Testori, per quanto più cattolico, aveva mantenuto i toni forti che gli piacevano molto in un testo dalla lingua carnale ed estrema che non aveva convinto tutti al suo debutto.
Oggi è il giovane Oliva che lo conduce sul palco del Teatro Litta in uno spettacolo che si prevede essere estremamente forte anche per le moderne platee milanesi del 2018.
D'altronde, sensualità e libito estremizzata in una donna sanno molto di modello maschile e in un periodo come l’attuale in cui la ricerca di un’identità al femminile si fa sempre più esigente potrebbe stridere. Oppure no.