Teatro

La stagione 2015-16 alla Scala

La stagione 2015-16 alla Scala

15 titoli d'opera per il primo cartellone firmato da Pereira a cominciare da Giovanna d'Arco che manca a Milano dal 1865: dal barocco al contemporaneo, passando per riprese eccellenti e attese nuove produzioni.

La stagione 2015-16 della Scala presenta 15 titoli d’opera, 6 di balletto e una serie di concerti sinfonici, delineando la “direzione Pereira” con l’avvio di una serie di progetti per i prossimi anni. Al centro della programmazione lirica troviamo il repertorio italiano; accanto alcune opere che, a dispetto della loro alta qualità e del loro significato per la nostra tradizione, sono state meno eseguite in tempi recenti, con un’attenzione particolare ai titoli che hanno avuto alla Scala la loro prima assoluta.

Il direttore principale Riccardo Chailly inaugura la stagione il 7 dicembre (anteprima giovani il 4) presentando in edizione critica  Giovanna d’Arco, la quinta opera scritta da Verdi per la Scala nel 1845 (ma che manca dal 1865), con Anna Netrebko, Francesco Meli e Carlos Alvarez e la regia di Moshe Leiser e Patrice Caurier: 9 rappresentazioni in cartellone tra dicembre e gennaio. Dopo il grande successo di Turandot, il ciclo dedicato a Giacomo Puccini prosegue con un nuovo allestimento de La fanciulla del West che ripropone per la prima volta l’orchestrazione originale di Puccini rimuovendo le modifiche apportate da Toscanini per la prima al Metropolitan (Chailly prevede l’esecuzione alla Scala di tutti i titoli pucciniani nei prossimi sette anni e la loro ripresa in audio e video); nel cast Eva-Maria Westbroeck, Marcelo Alvarez, Claudio Sgura e Carlo Bosi con la regia di Graham Vick: 8 recite a maggio.

Il ritorno al Piermarini de La cena delle beffe di Umberto Giordano, che qui fu battezzata da Toscanini nel 1924, avvia il progetto di rivalutazione dei compositori veristi: 8 recite tra aprile e maggio con la direzione di Carlo Rizzi e la regia di Mario Martone. Con Il trionfo del Tempo e del Disinganno (8 recite tra gennaio e febbraio) la Scala riporta in scena il Barocco e inaugura un nuovo progetto dedicato alle esecuzioni storicamente informate: dopo il grande successo del ciclo dedicato a Monteverdi, l’orchestra si propone di affrontare ogni anno un titolo del repertorio preclassico o classico con strumenti antichi e sotto la bacchetta di uno specialista, che in questo caso sarà Diego Fasolis. Ancora Barocco con L'incoronazione di Poppea di Claudio Monteverdi (5 recite tra settembre e ottobre), regia Robert Wilson, direttore Rinaldo Alessandrini, con un cast di specialisti.

Rinviato dalla presente stagione, arriva al Piermarini in prima esecuzione assoluta Fin de partie di György Kurtág (6 recite a novembre), uno dei più illustri compositori viventi: la prospettiva è di includere nella programmazione un’opera nuova ogni anno. Restiamo nel contemporaneo con altre due opere, Porgy and Bess di George Gershwin (5 recite a novembre) e The Turn of the screw di Benjamin Britten (7 recite tra settembre e ottobre) con la regia di Kasper Holten, giovanissimo direttore di Covent Garden e protagonista Ian Bostridge per la prima volta alla Scala in un ruolo scenico.

Nella seconda parte di stagione, in mezzo a titoli contemporanei e barocchi, si segnala all'attenzione un nuovo allestimento de Le nozze di Figaro (9 recite tra ottobre e novembre) con la regia del giovanissimo Frederic Wake-Walker, la direzione dello specialista Franz Welser-Möst e un cast stellare: Markus Werba nel ruolo del titolo, Diana Damrau la Contessa, Carlos Alvarez e Simon Keenlyside il Conte. Nella prima parte di stagione, invece, si segnala all'attenzione un nuovo allestimento de I due Foscari con la regia di Alvis Hermanis (9 recite tra febbraio e marzo).

Accanto a questi le riprese di Rigoletto (7 recite tra gennaio e febbraio) e Simon Boccanegra (7 recite tra giugno e luglio). Da Salisburgo arriva Der Rosenkavalier di Richard Strauss (9 recite tra giugno e luglio, recensione presente nel sito), da Glyndebourne arriva il dittico L'enfant et les sortilèges e l'Heure espagnole di Maurice Ravel (8 recite tra maggio e giugno). A completare il cartellone la nuova produzione de Die Zauberflöte che segna l’inizio di un ciclo di allestimenti che vedranno coinvolti i giovani artisti dell’Accademia Teatro alla Scala: Peter Stein, una delle più prestigiose figure del teatro contemporaneo, ha accettato non solo di curare la regia ma anche di insegnare all’Accademia.

Maggiori dettagli sul sito del teatro alla Scala.