Domenica 24 marzo 2013 alle 17,00 presso la sede del MU.SP.A.C. Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea in Piazza d'Arti - via Ficara, L'Aquila, sarà inaugurata una mostra che coniuga arte contemporanea e teatro, dal titolo “L’ECCEZIONE e LA REGOLA. Visioni contemporanee sull’opera di Bertolt Brecht”, a cura di Martina Sconci e Francesca Campli.
Partendo dall’analisi e dalla lettura di “L’Eccezione e la Regola”, opera teatrale che Bertolt Brecht scrisse nel 1930 ma che, come afferma Martina Sconci, risulta oggi quanto mai attuale, gli artisti Gea Casolaro, Francesca Checchi, Matteo Fato e il gruppo Aurora Meccanica proporranno delle interpretazioni, ognuno con i propri media e le proprie installazioni, del pensiero e dell’arte del grande drammaturgo tedesco.
La nota di presentazione dice:
<< Già dal titolo si percepisce che siamo di fronte a qualcosa di nuovo: solitamente c’è prima una regola e poi la sua eccezione, ma qui i termini sono invertiti per introdurre una critica al mondo capitalistico e denunciare una lotta fra classi che, nel testo di Brecht, sembra non trovare possibilità di soluzione. Nel coro finale gli attori cantano “ […] ciò che è abituale, ciò che succede ogni giorno […] anche quello che ormai è consueto, trovatelo strano!”. Ciò che sembra eterno, accettato senza esitare, va comunque analizzato e messo in discussione, esorta Brecht. Molti i casi in cui le sue parole hanno assunto un valore profetico, ed è forse questo il motivo per cui oggi, nel mezzo di una crisi globale - che certo non è soltanto economica ma anche di pensiero - gli artisti devono tornare a riflettere su questi temi. Ognuno di loro offrirà una personale visione contemporanea dell'opera teatrale, tracciando un fil –rouge in cui è possibile ritrovare vari punti in comune con alcune delle innovazioni teatrali di Brecht come lo straniamento, la caduta della quarta parete, lo stile compositivo del testo e la relazione sulla scena con la musica e con elementi grafici. Ciò che si chiede allo spettatore è di riflettere e porsi delle domande: quali sono oggi le regole dalle quali siamo - spesso inconsapevolmente – soggiogati? E quali le eccezioni che sempre più finiscono per raffigurare situazioni strane, diverse, inconsuete, invece di possibili alternative o vie d’uscita? In che modo l'arte oggi può rappresentare l'”eccezione”? >>
Il 20 aprile 2013, per il finissage della mostra, sarà presentato lo spettacolo "L'Eccezione e la Regola" di B. Brecht , per la regia di Giancarlo Fares ed interpretato dagli allievi-attori dell'Accademia di Recitazione Eutheca - European Union Academy of Theatre and Cinema di Roma.
Brecht è uno dei maggiori drammaturghi della prima metà del XX secolo non solo per la sua teoria e pratica del "teatro epico", quanto per la capacità di creare conflitti emblematici e in "L'eccezione e la regola" affronta la questione del capitalismo. Un mercante, che vuole concludere un affare tanto buono quando difficile a realizzarsi, assume un portatore per trasportare della merce, e un inserviente che presto licenzia perchè troppo pietoso nei confronti del primo. Il mercante, quindi, assume il ruolo di aguzzino.
La pièce fa parte dei cosiddetti "drammi didattici", cioè quelli nei quali Brecht esemplifica apertamente la dialettica della società capitalistica e che si collocano appena prima delle grandi pièces con cui il drammaturgo tedesco diede libero sfogo al suo "teatro epico".
I "drammi didattici" appartengono ad un periodo compositivo ben definito della cronistoria dell’autore, che va, più o meno, dal 1928 al 1934. Il momento è quello di una scoperta da parte di Brecht, il quale studiando il teatro Nô e il Kabuki, da una parte, e approfondendo lo studio sulle teorie marxiste, dall'altro, realizza una forma di teatro “non gastronomico” cioè non concepibile solo per divertirsi ma anche per imparare e per insegnare. Brecht pone alcuni problemi, mette in drammaturgia alcuni interrogativi che gli sembrano urgenti. Questa fase del teatro brechtiano è molto importante nell’evoluzione della sua scrittura e si integra in modi assai complessi con le sue opere successive raccolte sotto l'etichetta di "teatro epico", cioè quello in cui l'arte drammatica si fa carico dei compiti della scienza sociale, lo spettatore deve perciò assumere il ruolo di osservatore critico e giudice degli eventi rappresentati, attraverso l'"effetto di straniamento" che gli impedisce di immedesimarsi e di lasciarsi suggestionare dalla vicenda.
Sempre nell'ambito dello stesso progetto dedicato a Brecht, è previsto un incontro-dibattito presso La Casa del Teatro, sempre in piazza d'Arti.
In particolare, il 25 marzo, alle ore 15:30, l'incontro dal titolo "Perchè Brecht", vedrà un confronto di idee tra Ferdinando Taviani, storico del teatro, Luca Zenobi, ricercatore universitario di Letteratura tedesca presso l'Università degli Studi dell'Aquila, Raffaella Di Tizio, dottoranda presso l'Università degli Studi dell'Aquila con un lavoro su Brecht, nonchè attrice dell'Ass. cult. Rogo Teatro di Canzano (TE), Eugenio Incarnati, regista e direttore artistico dell'Ass. cult. Teatrabile di L'Aquila, Alberto Grilli, regista del Teatro Due Mondi di Faenza (RA), Cristiana Alfonsetti, attrice dell'Ass. cult. Artisti Aquilani Onlus e realtà culturali del territorio.
L'incontro sarà seguito, alle ore 19:00, da una presentazione di materiali per lo spettacolo-evento "Lavoravo all'OMSA" del Teatro Due Mondi di Faenza (RA), con la partecippazione di Monica Camporesi, Tanja Horstmann, Angela Pezzi, Maria Regosa, Renato Valmori e l’attrice ex-operaia dell’OMSA Angela Cavalli. Regia di Alberto Grilli. Musiche originali e direzione musicale di Antonella Talamonti. Drammaturgia di Gigi Bertoni.
Lo spettacolo è stato realizzato con il sostegno di: Regione Emilia Romagna; Comune di Faenza; CGIL provincia di Ravenna e la sua importanza è stata riconosciuta anche da "Liberetà, rivista di SPI-CGIL" che, nel 2012, gli ha conferito il "Premio Generazioni", dedicato a progetti volti a valorizzare quei percorsi che, in modi diversi, mettono in atto il coinvolgimento di un gruppo di persone, siano esse una classe, un gruppo di attori o di videomaker, i cittadini di un quartiere o coloro che hanno vissuto assieme un determinato evento storico.
Quello che all'epoca si chiamava "Progetto OMSA", è stato ideato da Andrea Valdinocci nel 2010 ed è partito da una domanda: che cosa può fare un gruppo di teatranti per le 350 operaie dell’Omsa in procinto di essere licenziate, perché la fabbrica delocalizza la propria produzione in Serbia? L’idea è stata quella di organizzare un laboratorio teatrale con le lavoratrici dell’Omsa. La conduzione del laboratorio è stata affidata a una compagnia francese, il Théâtre de l’Unité, esperta in spettacoli di strada e azioni performative nelle piazze. Le operaie dell’Omsa, insieme agli altri partecipanti al laboratorio e ad alcuni attori del Teatro Due Mondi, autodenominatisi "Brigate teatrali", hanno fatto incursioni spettacolari nelle strade e nel centro storico di Faenza (RA). In seguito, le Brigate teatrali sono state riproposte a Brescia, Ravenna, Genova e Mantova. Sull’esperienza è stato girato un film, dal titolo "Al lavoro!", per la regia di Lisa Tormena, prodotto nel 2011 e distribuito in mille copie per l’home-video.
Quindi, l'arte come veicolo di diritti e di memoria.
Ricapitolando:
dal 24 marzo al 20 aprile 2013: mostra "L'eccezione e la regola. Visioni contemporanee sull'opera di Bertolt Brecht" presso Mu.Sp.A.C. di L'Aquila
vernissage: domenica 24 marzo, ore 17:00
lunedì 25 marzo (presso La Casa del Teatro), ore 15:30: dibattito "Perchè Brecht" - ore 19:00: presentazione "Lavoravo all'OMSA", regia A. Grilli
finissage della mostra: 20 aprile 2013, con spettacolo teatrale "L'eccezione e la regola", regia G. Fares