Teatro

Le 'metamorfosi' del Teatro Verdi di Pordenone

Le 'metamorfosi' del Teatro Verdi di Pordenone

In occasione della presentazione – per la prima volta rivolta anche alla città – della stagione 2016/2017 del Verdi di Pordenone, il nuovo sindaco, Alessandro Ciriani, ha riconfermato Giovanni Lessio alla presidenza del teatro.

Oppure c'è il Verdi! è  lo slogan della stagione 2016/2017 del teatro di Pordenone, che aprirà con un concerto inaugurale giovedì 1° settembre: il prestigioso ritorno della Gustav Mahler Jugendeorchester.

Metamorfosi è la parola chiave della stagione musicale 2016/2017 firmata da Maurizio Baglini, concetto che permette di entrare nel luogo del possibile e dell'immaginario.
Una metamorfosi di un territorio che si nutre di esperienze internazionali e restituisce la propria dimensione cosmopolita all'esterno, grazie a una progettualità che distingue, ma al tempo stesso rende complementari i concetti di cultura e di intrattenimento, senza trascurare la formazione e l'educazione.
Si ottiene quindi una programmazione in cui i giovani rappresentano la maggioranza e che prevede: il ritorno dell'opera lirica (29 ottobre), con Il Barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini, destinata al pubblico più eterogeneo e inserita anche nel progetto educational rivolto alle scuole; sette concerti di grande repertorio sinfonico, tra cui l'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai (26 maggio 2017) in chiusura, con il nuovo direttore James Conlon, che porterà con sé il violinista americano Rey Chen; sette concerti di repertorio di musica da camera, che spaziano dal duo al sestetto, con particolare rilevanza per i nuovi interpreti del palinsesto internazionale; cinque appuntamenti dedicati al Crossover, ovvero a quei frangenti musicali in cui vengono radicalmente abbattute le barriere di catalogazione dei generi, in accordo col concetto di metamorfosi; Music Corner è invece la nuova proposta per  valorizzare l'architettura multifunzionale del Teatro e in particolare il palcoscenico: uno spazio speciale per concerti fuori dagli schemi (dalla musica antica al jazz) e per creare molteplici occasioni d'incontro.

Anche la danza alternerà titoli di grande repertorio rivisitati attraverso coreografie originali - Lo Schiaccianoci (10 gennaio 2017), La Bella e la Bestia (7 marzo 2017) e Masters of dance II (22 maggio 2017) del Tulsa Ballet: tre quadri di grande poesia con il meglio della coreografia americana.

Oltre il muro è lo slogan della stagione di prosa, per abbattere le barriere, quelle geografiche,ma anche quelle del pregiudizio. I grandi temi messi in scena sono il viaggio come ricerca di sé, la dipendenza dal denaro, i nuovi e antichi significati della parola amore, la famiglia. I titoli in programma parlano del viaggio, inteso come origine del mito. In Odissea A/R (9 e 10 febbraio 2017) c'è il nuovo viaggio di Emma Dante intorno alla figura di Ulisse e tutta la cifra stilistica dell'artista palermitana, a partire dal predominante dialetto siciliano alternato all'italiano. Il viaggio di Enea (19 e 20 aprile 2017) a Pordenone in prima nazionale, nella riscrittura scenica e per la regia di Emanuela Giordano, è il racconto poetico delle migrazioni di cui siamo spettatori involontari, partecipi e preoccupati insieme. Il tema del viaggio torna nello spettacolo L'ora di ricevimento, (dal 17 al 19 febbraio 2017) con Fabrizio Bentivoglio, per la regia di Michele Placido, che mette in scena l'incontro-scontro culturale, sociale e religioso tra famiglie di una classe di bambini delle periferie europee. Il testo è di Stefano Massini, che da un anno ha preso il posto di Luca Ronconi al Piccolo Teatro di Milano.

Minetti. Ritratto di un artista da vecchio (11, 12 aprile 2017) tratta un viaggio intimo, interiore. Bernhard Minetti (1905-1998) è stato uno dei più grandi interpreti di teatro del Novecento. Thomas Bernhard scrisse apposta un testo per l'attore, ormai anziano e solitario, che trascorre una notte di Capodanno in attesa di andare in scena per l'ultima volta nel ruolo di Re Lear. Roberto Andò ne cura la regia e Roberto Herlitzka lo interpreta con amara ironia e divertente perfidia.
L'altro grande tema è l'indagine sulla famiglia, sulle sue dinamiche interne, sulla figura della donna. Si parte da Madame Bovary (dal 18 al 20 novembre), romanzo che nel 1856, quando fu pubblicato, costò all'autore, Gustave Flaubert, un processo.
Si continua con Play Strindberg, (dal 9 all'11 dicembre) di Dürrenmatt, con Maria Paiato, Franco Castellano e Maurizio Donadoni, analisi di un matrimonio al traguardo dei venticinque anni, ma infelice come nel primo giorno, spettacolo strutturato come un incontro di pugilato in undici round.

In un cartellone molto attento alle dinamiche economico-sociali che muovono anche la realtà dei sentimenti e delle relazioni private, non può mancare. Goldoni: Le donne gelose, (dal 3 al 5 marzo 2017), la prima commedia che l'autore scrive interamente in veneziano, è uno spettacolo prodotto dal Piccolo Teatro di Milano.
La drammaturgia a più alto impatto emotivo è, negli ultimi anni, quella che si aggancia alla realtà, a ciò che governa il mondo. Il prezzo (14, 15 marzo 2017), di Arthur Miller, è un dramma del 1968 qui proposto da una compagnia di quattro fuoriclasse, a partire da un Umberto Orsini in stato di grazia, diretto da Massimo Popolizio, che figura anche come interprete.

Un attore molto popolare sul palcoscenico, ma anche su piccolo e grande schermo, Massimo Ghini, alla sua prima regia, ha messo in scena una commedia di Florian Zeller, Un'ora di tranquillità (dal 2 al 4 dicembre). Sulla scia del piacere e del divertimento, per spettatori di tutte le età, arriva Cirkopolis, (28, 29 gennaio 2017), fra le ultime e più straordinarie creazioni del Cirque Éloize, che in 23 anni ha sedotto il pubblico di tutto il mondo.

Nel cartellone trovano spazio ancora spettacoli che parlano "a tu per tu" con lo spettatore, sia nella dimensione intima dello spazio contenuto, sia nell'incontro ravvicinato con l'attore in scena.
Si comincia con Mistero buffo, un monumento del teatro del '900, affrontato coraggiosamente da Ugo Dighero.
Graziano Piazza affronta un testo di Teodor Holmann – L'intervista (24 e 25 novembre) - nel quale i due personaggi incrociano le lame in una partita crudele che non lascia via di scampo.
Nello spettacolo Bull (9 e 10 maggio 2017) tre dipendenti aspettano il capo, per sapere chi di loro sarà licenziato.
Il 23 maggio, nella giornata dedicata al ricordo della strage di Capaci, la stagione di prosa chiuderà con Novantadue. Falcone e Borsellino, 20 anni dopo, moderna tragedia classica che vede in scena anche Filippo Dini. Il racconto di una doppia solitudine. Di due volti che tornano persone, dopo essere stati trasformati in icone.